Per i comuni di Cellara e Carpanzano i candidati alla carica di sindaco la Lega è andata a pescarli a Castrovillari. Si tratta di Pierfrancesca Stringaro Pellegrini e di Nicola Aronne. Entrambi figuravano in corsa alle amministrative del 2020 nella città del Pollino in una delle liste a sostegno della coalizione di Peppe Santagada. Quali siano i loro legami con i centri della Valle del Savuto non è chiaro. Quello che invece balza all’occhio è la contestuale presenza degli stessi soggetti nei due elenchi degli aspiranti consiglieri comunali, modalità consentita dalla legge. Nel complesso quattro su sette, vale a dire Maria Mastrascusa, Emanuela Malizia, Adriano Parise e Giuseppe Ciappetta, sono in corsa sia a Carpanzano, sia a Cellara.

Stesso copione sullo Jonio

In una sorta di gioco delle tre carte poi, altri sei che figurano nelle liste di Carpanzano e Cellara, sono stati candidati pure in due comuni dell’alto Jonio: a Castroregio (Lucia Miceli) e Plataci (Cristofaro Russo, Elisabetta Marchiori, Carmine Aronne, Mario Filippo Tosti e Maria Rosaria Forzino). Anche in questa circostanza i candidati a sindaco, Francesco Costabile di Castrolibero e Riccardo Lettieri di Cariati, non sembrano avere particolari legami con la comunità che intendono amministrare. Insomma, la realtà appare quanto mai distante dallo scenario disegnato dal coordinatore provinciale del partito Arnaldo Golletti che, per inciso, contattato telefonicamente appena dopo la scadenza dei termini di deposito della documentazione delle liste, non aveva idea di chi fossero gli aspiranti sindaci ed in quali comuni fosse presente il simbolo raffigurante Alberto da Giussano.

La nota ufficiale del partito

«Siamo presenti con liste e candidati nostri in gran parte dei comuni chiamati al voto il 12 giugno – aveva scritto Golletti in una nota - La Lega si radica sempre più in provincia come forza propositiva e di rappresentanza dei bisogni dei cittadini». La sensazione è che a mettere radici non sia tanto la Lega ma piuttosto il gruppo della consigliera regionale Simona Loizzo, al lavoro per consolidare un consenso da spendere, forse, alle prossime elezioni parlamentari e capace di attrarre esponenti politici provenienti da altri lidi, anche molto lontani, a prescindere dall’insegna salviniana che appare sempre più un mezzo, e non un fine, per riconquistare spazi perduti nei precedenti partiti di appartenenza.