A seguito dell'informativa in Aula alla Camera del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi sul naufragio di Cutro, è iniziato il dibattito. 

Provenzano (Pd): «Governo deve essere indagato»

«Alla fine quelle vite si potevano salvare, lo ha detto il comandante della Guardia Costiera di Crotone. Il governo deve essere indagato per strage colposa come disse anche Meloni il 14 aprile del 2015, dopo il naufragio a largo di Lampedusa. Ma allora il naufragio avvenne a 200 miglia dalla costa, questo a 200 metri». 

Molinari (Lega): «Presentano esposti e chiedono manette perché non hanno vinto le elezioni»

«La segretaria Schlein come primo atto è venuta in commissione alla Camera ed ha usato i morti per chiedere le dimissioni dI Piantedosi, Salvini in quanto capo della guardia costiera e Giorgetti perchè a capo della guardia di finanza. E' il solito film che in questo Paese vediamo da 30 anni: sono giorni che si parla di esposti in procura, giorni che qualcuno di fatto sta chiedendo l'intervento delle manette perchè non si sono vinte le elezioni».

Cattaneo (Fi): «Vogliamo lavorare insieme perché sia l'ultima tragedia»

«Avremmo voluto oggi un dibattito con toni differenti davanti a vittime innocenti, invece va in scena una strumentalizzazione per il solo gusto di chiedere le dimissioni. Signor ministro: lei ha la fiducia del nostro gruppo parlamentare, ha chiarito i termini della tragedia. Non è stata la prima ma vogliamo lavorare insieme perché sia l'ultima». 

Baldino (M5s): «Perché Salvini continua a scappare?»

«Dove è Matteo Salvini, perché continua a scappare dal parlamento come un coniglio e non si assume le sue responsabilità? Se ritiene di rispondere solo a se stesso si guardi allo specchio e si dimetta. L'autorità nazionale responsabile della convenzione Sar è il ministro Salvini che ha voluto la delega ai porti per continuare a padroneggiare sull'immigrazione».

Fratoianni (Avs): «Piantedosi ha fatto un freddo elenco di date e orari»

«Quella di Cutro non è un naufragio inevitabile e ce lo confermano le sue parole la sua ricostruzione, un freddo elenco di date e orari, poi una rivendicazione delle vostre scelte e del vostro ruolo. Lei ha detto - incalza Fratoianni - che due assetti navali sono stati costretti a rientrare in porto a causa delle condizioni avverse del meteo: come avrebbe fatto un caicco a non andare 'in distress' a non correre un pericolo potenzialmente mortale? Non può eludere questa risposta: perché dal suo ministero e dal Mit difronte al drastico peggioramento delle condizioni marinenon sia stata attivata la catena dei soccorsi. Quella di Cutro è una strage che poteva essere evitata. - aggiunge - Il naufragio è quello della politica dei porti chiusi, degli accordi con la Libia, dei decreti che dichiarano guerra a chi si organizza per salvare vite. Poi il naufragio delle parole, di una propaganda costruita. Eccoli lì i nemici in fila chiusi dentro bare, sono questi gli invasori da cui hanno cercato di difenderci».

Bonelli (Europa Verde): «Informativa triste di Piantedosi, si dimetta»

«Troviamo triste l'informativa del ministro dell'Interno Piantedosi che non ha in alcun modo risposto sul nodo cruciale della questione: perché alle navi della Guardia Costiera non è stato dato l'ordine di uscire in mare? Interventi come quelli del ministro, come della Lega del resto, sono gli interventi di chi vuole trovare un capro espiatorio, scaricando le responsabilità sui comandi locali». Così in una nota il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Avs Angelo Bonelli, che prosegue: «L'emergenza era nota al Ministero degli Interni alle ore 23.00 di sabato 25 febbraio, al contrario il ministro Piantedosi ha riferito in Parlamento che l'emergenza è stata data solo alle 4 del mattino dopo. Una barca di fronte alle coste calabresi, con a bordo 200 persone in balia del mare forza 4-6, non è stato un motivo valido per avviare i soccorsi, mandando le barche della Guardia Costiera a salvare vite umane. Nessuna scusa da parte di un Ministro che, oltre a non dire nulla sui mancati soccorsi, non ha avuto remore ad attaccare i genitori che hanno portato i loro figli con la speranza di una vita migliore. Alla luce di tutto ciò - conclude - non possiamo fare altro che ribadire la richiesta di dimissioni da parte del Ministro».

Il sottosegretario Molteni: «Non c'è stato nessun errore, c'è inchiesta»

«Come si fa a non ripetere l'errore? Che ci sia stato un errore lo dice lei. C'è un'inchiesta aperta, la magistratura accertera i fatti sia per quando riguarda il naufragio sia per tutto il resto. Non c'è stato nessun errore». Lo ha detto il sottosegretario all'interno Nicola Molteni arrivando al Senato. «Diffido chiunque - ha aggiunto - a mettere in discussione la capacità e la qualità delle autorità di soccorso nel nostro paese. Io elogio e ringrazio un eccellenza del nostro paese. Il dato è che dal 2014 a oggi contiamo 26 mila morti nel Mediterraneo. Sul banco degli imputati non ci deve andare il governo o i governi. Ci vanno i trafficanti gli scafisti che lucrano e speculano sui migranti. L'Europa si renda conto che si tratta di un fenomeno comunitario e deve essere affrontato così. Oggi ha parlato il ministro, ha dato un quadro chiaro, il governo non si è sottratto venendo in aula. Il ministro ha spiegato. C'è una proposta di legge alla Camera per allineare anche in tema di permessi di soggiorno l'Italia agli altri paesi». 

Il ministro Calderoli: «Chiaro, preciso, puntuale. Piantedosi avanti così»

«Chiaro, preciso, puntuale. Convinta solidarietà al Ministro Piantedosi, avanti così». Questo il commento del ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Roberto Calderoli dopo l'informativa del ministro Piantedosi alla Camera.

Renzi (Iv): «L'identità italiana è salvare vite»

«In questi anni si è affermato il principio che l'identità nazionale si afferma attraverso i respingimenti, alzando i muri. Non condivido l'analisi: l'identità italiana da Virgilio, che vede la fondazione della città attraverso un popolo di naufraghi, è di chi salva le vite non di chi fa respingimenti». Lo ha detto il leader di Iv Matteo Renzi, intervenendo in Aula al Senato dopo l'informativa del ministro Piantedosi sul naufragio a Cutro.

Il presidente del Senato La Russa ringrazia l'Aula per il dibattito: «Duro ma sereno»

Al termine del dibattito sull'informativa del ministro Piantedosi sulla tragedia dei migranti a Cutro, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha ringraziato i parlamentari in Aula per aver rispettato l'invito rivolto a inizio seduta a restare in silenzio ed evitare commenti durante gli interventi altrui. «Vi ringrazio per un dibattito anche duro nei toni ma sereno nel modo in cui è stato condotto, e credo vi ringrazino anche gli italiani per il senso di responsabilità dimostrato da tutti, maggioranza e opposizione», ha detto.