Non accenna a rientrare la polemica sui presunti ritardi nei soccorsi per trarre in salvo i migranti naufragati a Crotone. Dopo le accuse del medico crotonese Orlando Amodeo: «Quei migranti potevano essere salvati, perché non è stato fatto?», ha detto ai microfoni del Tg di La7, nel corso del collegamento con Non è l’Arena. Parole che hanno scatenato la reazione del Viminale, che ha annunciato di valutare un’azione legale. Sul presunto ritardo nei soccorsi, però, arriva adesso l’interrogazione parlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera.

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«Sono tante le domande che abbiamo rivolto al Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi sulla tragedia di Crotone, precisamente dieci e speriamo di ricevere puntuali risposte». È quanto rende noto Marco Grimaldi, vicepresidente del Gruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, primo firmatario dell'interrogazione sottoscritta da tutte le deputate e i deputati del gruppo.

Dieci domande per il ministro dell'Interno

Puntiglioso l’elenco delle domande rivolte al ministro, eccolo:

  1. di rivelare l'esatto orario della prima comunicazione ricevuta dal Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso Marittimo (Mrcc) di Roma riguardante l'imbarcazione in pericolo a qualche decina di miglia dalle coste italiane e in zona Sar italiana;
  2. per quale motivo sia stata inviata la Guardia di Finanza, incaricata di law enforcement nell'attività di contrasto all'immigrazione clandestina e non di specifici compiti di ricerca e soccorso attribuiti in genere alla Guardia Costiera;
  3. se, dopo la segnalazione ricevuta da Mrcc di Roma dall'assetto Eagle1 di Frontex, sia stato aperto un evento Sar, come previsto da Piano Sar Nazionale;
  4. quali assetti della Guardia Costiera si trovassero nell'area delle operazioni al momento della segnalazione di Frontex; quali altri assetti aerei Frontex si siano levati in volo per supportare le attività di ricerca e soccorso, dopo la conclusione della missione di pattugliamento aereo con atterraggio a Lamezia dell'aereo Eagle1;
  5. che cosa abbia fatto, in tale circostanza, l'Mrcc, che legalmente, dopo segnalazione ricevuta, aveva responsabilità nel coordinamento dei soccorsi;
  6. se siano state adottate tempestivamente tutte le misure necessarie a soccorrere le persone che erano in pericolo di vita, così come previsto dalla Convenzione di Amburgo e dal Piano Sar Nazionale, con l'allertamento di tutti gli assetti militari e civili presenti in zona, anche in ragione del rapido peggioramento delle condizioni meteomarine;
  7. se sia a conoscenza delle misure adottate dall'Agenzia europea Frontex, presente in zona e fonte della prima segnalazione, per concorrere e coadiuvare le operazioni di soccorso o mettere in campo ogni attività di assistenza utile a impedire il naufragio del natante in distress;
  8. se risulta al Ministro la presenza, sulla rotta della nave, di unità navali militari o mercantili che avrebbero potuto essere coordinate nell'intervento di assistenza o ridosso per mare ostile, come previsto dai protocolli operativi Sar;
  9. se risulta che la capitaneria di porto abbia chiesto a pescatori locali di controllare se una barca di migranti si fosse arenata su spiagge vicine;
  10. se risulta che unità della capitaneria siano uscite con mare a forza 6-7 per effettuare salvataggi e che le condizioni del mare che hanno portato al naufragio fossero di forza 3-4».