La leader dell’opposizione in Consiglio regionale: «Ecco perché abbiamo detto no fin dal principio. E chi ha compiuto scelte diverse dal voto contrario se ne assumerà interamente la responsabilità»
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«La Regione ha partorito un obbrobrio, una legge fatta in fretta e furia senza aver dato risposte e senza aver chiarito punti fondamentali. Mortificati i calabresi». Lo ha scritto in una nota Amalia Bruni, leader dell’opposizione in Consiglio regionale.
«Ieri la maggioranza ha approvato una legge nonostante le tante perplessità suscitate in molti settori della società calabrese. In aula ho chiesto di conoscere la vera natura della Multiutility. Non si è capito, infatti, che tipo di Ente il presidente Occhiuto ha in mente e soprattutto a chi risponde visto che non è per nulla chiaro chi lo controlla».
«Non sappiano nemmeno come si reggerà in piedi – continua Bruni -, quali sono i costi di funzionamento che la legge prevede a carico di quota parte delle tariffe del servizio idrico e del servizio di gestione dei rifiuti urbani».
«E una volta formata l’autorità, come verranno coperti questi costi? E nominato il direttore, nel primo periodo qualora vi sia la necessità di interventi d’urgenza, chi si fa carico di questa spesa? E com’è possibile organizzare il management di un ente senza dotarlo di un fondo finanziario? Anche l’uso improprio di Fincalabria che dovrebbe servire solo a capitalizzare le imprese rafforzandone la struttura rischia di diventare il forziere del Presidente che la usa a suo piacimento». Chiede la leader di opposizione.
«A tutti questi interrogativi che abbiamo posto fin dal primo momento non sono state fornite risposte chiare ed è stato anche impedito qualunque approfondimento per cercare di migliorarla, e cosa ancora più grave non aver voluto ascoltare il parere di sindaci, associazioni, amministratori e dei cittadini stessi. Non possiamo accettare una imposizione ad occhi chiusi, una legge fatta in fretta e furia, stiamo parlando del futuro della Calabria e dei Calabresi per i prossimi decenni – conclude Bruni -. Ecco perché abbiamo detto no fin dal principio. E chi ha compiuto scelte diverse dal voto contrario se ne assumerà interamente la responsabilità».