Riunione molto importante, quella avvenuta oggi pomeriggio in vista delle prossime Comunali, per il fronte donatiano, che sembrerebbe aver incassato anche il sì di un big come Antonio Montuoro. Ma la questione, in realtà, va invece inquadrata tenendo conto delle solite “sfumature” della politica in cui molto spesso è determinante portare a termine certe operazioni all’insegna del “si fa, ma non si dice”. O meglio: del “si dice, ma in un certo modo”. Il riferimento, stavolta, è appunto all’adesione del citato consigliere regionale allo schieramento del candidato a sindaco Valerio Donato.

Montuoro, del resto, alle elezioni per Palazzo Campanella dello scorso inizio ottobre ha dimostrato di godere di un cospicuo numero di preferenze, sbaragliando la concorrenza interna e arrivando di conseguenza primo nella sua lista nella Circoscrizione Centro. Ma al di là di ogni considerazione, la scelta di entrare nella compagine donatiana sarebbe quella verso cui il diretto interessato parrebbe orientato, se non ci fosse il concomitante problema di militare in Fratelli d’Italia. Un partito in cui la leader Giorgia Meloni, almeno al momento, sarebbe contraria a stare dalla parte del prof con ambizioni da primo cittadino alla luce della sua storia e appartenenza alla sinistra. Circostanza che costringe a rimanere sospeso in un limbo chi, al pari di Montuoro, teme di fare il “passo più lungo della gamba” vale a dire di prendere una decisione non gradita a Roma con il relativo grosso rischio di subire una forte censura.

Ecco allora che il consigliere regionale potrebbe aver fatto ricorso a un escamotage: inviare al tavolo delle trattative un proprio emissario, membro di spicco della struttura di riferimento (peraltro uomo navigato ed esperto della materia per aver sempre ricoperto ruoli importanti nello staff di un notissimo maggiorente locale), per capire come vanno le cose e manifestare la volontà di arrivare a un’intesa. A patto, però, che nella capitale si aprano spiragli. Altrimenti la lista montuoriana, che dovrebbe essere una delle ben 11/12 a supporto di Donato, sarebbe affidata a un altro esponente delle cosiddette seconde linee (ovvero di quanti fanno politica all’interno della squadra di un dirigente o rappresentante istituzionale). Sul punto, tuttavia, si è cercato in ogni modo tramite telefonate e messaggi di ottenere alcune risposte da Montuoro stesso, il quale ha però cortesemente fatto sapere di essere impegnato in una riunione e che avrebbe richiamato appena possibile salvo non farlo.