Il «piede in due scarpe» per sfruttare al massimo il doppio incarico. È l’accusa che i portavoce calabresi del Movimento 5 Stelle rivolgono a Tilde Minasi, in atto, senatrice della Repubblica e assessore alle Politiche sociali della giunta regionale di Roberto Occhiuto.

«Nessuno contesta la possibilità di passare da un incarico all’altro ma – si legge in una nota - quando si decide di terminare un mandato politico per iniziarne un altro, si dovrebbe avere l’onestà intellettuale di farlo in maniera netta intraprendendo subito la strada della correttezza istituzionale con una scelta immediata».

D’altra parte Tilde Minasi è diventata senatrice della Repubblica per subentro nel gruppo parlamentare della Lega, con convalida del 23 dicembre, a completamento di un iter iniziato nella seduta dell’11 novembre 2021 della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato, quando si accertò che il primo dei non eletti, destinata a prendere il posto del senatore Paolo Saviane, parlamentare leghista di Belluno deceduto il 20 agosto scorso, era la candidata Clotilde Minasi.

L’attuale assessore alle Politiche sociali, però, non ha ancora scelto quale dei due incarichi ricoprire: se sedere a Palazzo Madama o alla Cittadella regionale.

In più, fanno notare i pentastellati, nella settimana delle votazioni per l’elezione del Presidente della Repubblica la Minasi ha partecipato al voto, ovviamente non in qualità di delegato regionale, ma proprio come Senatrice della Repubblica. Proprio per questo, e per la voglia del leader Matteo Salvini di avere più voti possibili ascrivibili al Carroccio alle quirinalizie, si pensò che conclusa la parentesi la Minasi avrebbe scelto. Peraltro fu la stessa a sottolineare di essere ancora indecisa e che comunque la decisione sarebbe dovuta passare da Salvini.

Le due cariche, quella di assessore regionale e quella di senatore, come si sa, sono incompatibili per dettato costituzionale. L’articolo 122 della Costituzione dispone, infatti, che nessuno può appartenere contemporaneamente a un Consiglio o a una Giunta regionale e ad una delle Camere del Parlamento.

«In un contesto normale - affermano i parlamentari calabresi del Movimento 5 Stelle Auddino, Misiti, Scutellà, Ferrara, Tucci, Orrico, Parentela, Barbuto, Melicchio, D’Ippolito ed il capogruppo regionale Tavernise  - queste situazioni non si dovrebbero creare: è evidente che ci dovrebbe essere rispetto da parte della politica nei confronti delle Istituzioni».  

In base all’articolo 18 del Regolamento per la verifica dei poteri del Senato – spiegano i parlamentari pentastellati - nel caso in cui la Giunta per le elezioni dichiari una carica o un ufficio incompatibile con il mandato parlamentare, il Presidente della Giunta ne dà comunicazione al senatore interessato e lo invita ad optare, entro un termine perentorio deliberato dalla stessa Giunta. In caso di mancata opzione, la Giunta dà inizio al procedimento per la dichiarazione di decadenza dal mandato parlamentare.

Per i 5 stelle insomma «non è corretto» aspettare che la Giunta del Senato sollevi la questione sfruttando i tempi del relativo iter procedurale per protrarre il doppio incarico il più a lungo possibile. «Siamo in un evidente situazione di incostituzionalità – tuonano - chiediamo quindi all’ufficio di presidenza della Giunta per le elezioni del Senato di mettere all’ordine del giorno la questione e di adottare i provvedimenti necessari a rimuovere l’incompatibilità delle due cariche dell’assessore- senatrice Minasi».