Sburocratizzazione e semplificazione amministrativa, confronto permanente, un piano di sviluppo rurale, rilancio della multifunzionalità, mercati riservati alla vendita diretta, rifiuti e Tari, un miglior funzionamento dei consorzi di bonifica, la tutela idraulica dei territori, i problemi legati alla fauna selvatica, la ristrutturazione finanziaria del comparto.

 

Sono questi alcuni dei temi contenuti nel documento proposto dalla Coldiretti ai candidati alla Presidenza della Regione. Questa mattina nella sede regionale di Lamezia Terme a firmare le proposte e le sollecitazioni avanzate dalla Confederazione sono stati Pippo Callipo e Francesco Aiello, mentre nel pomeriggio hanno aderito all’iniziativa Jole Santelli e Carlo Tansi.

 

Per il candidato del movimento Cinque Stelle è urgente predisporre Piani Strategici Regionali e proiettare le filiere all’esterno. Mentre per quanto riguarda i consorzi di bonifica Aello ha rimarcato l’azione di denuncia già da tempo avviata dal suo movimento definendo il sistema consortile regionale fallimentare e malato e proponendone il superamento tramite un tavolo tecnico composto anche dai comitati cittadini.


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Pippo Callipo si è impegnato, invece, a non trattenere le deleghe in agricoltura e turismo e a un confronto continuo: «Ho firmato il documento che mi è stato presentato – ha dichiarato - a condizione che mi venga anche dato aiuto dalle varie associazioni. Non vorrò essere solo al comando. Né si possono trattenere deleghe importanti come agriturismo e agricoltura. Non tratterrò nessuna delega ma la darò a persone competenti, non importa se politici o no».

 

Per Carlo Tansi il settore agricolo «va rilanciato in modo deciso e consistente attraverso una politica che abolisca gli apparati clientelari del sistema calabrese e che possa sfruttare il potenziale agricolo della Calabria che è unico in Italia».

 

La Santelli si è invece espressa contro i finanziamenti a pioggia e per una certezza nei tempi di erogazione dei fondi per consentire agli imprenditori di programmare oltre che per un assessorato all’agricoltura da affidare “alle persone giuste”, incrociando competenze e deleghe.