VIDEO | “Prisoners defenders” attacca pesantemente il contratto che permetterà ai professionisti sanitari di arrivare nella regione: «Si porta in Italia e sul suolo europeo la schiavitù»
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Una presa di posizione durissima, un attacco frontale che la ong Prisoners Defenders ha scagliato contro la Regione Calabria e il presidente Occhiuto sulla questione dei medici cubani arrivati nella nostra regione per sostenere un sistema sanitario in crisi perenne.
Stavolta le polemiche travalicano i confini nazionali ed arriva una presa di posizione molto dura nei confronti dell’accordo firmato tra la Regione Calabria e la Csmc, la Comercializadora de Servicios Medicos Cubano: a firmarla è Javier Larrondo Calafat, presidente della ong Prisoners Defenders, associazione che si occupa di «proteggere e promuovere i diritti umani in paesi governati da tiranni».
La ong, rispondendo ad una dichiarazione del consigliere regionale Pasqualina Straface di qualche giorno fa, sin dalle prime righe della sua dichiarazione alza il tiro parlando di «reato di tratta di esseri umani e schiavitù, un crimine contro l’umanità per come definito dallo statuto di Roma».
«In primo luogo - recita la nota - Il "Regolamento disciplinare per i lavoratori civili cubani che prestano servizio all’estero come collaboratori" è stato esplicitamente denunciato dalle Nazioni Unite nel 2019 in un’accusa conclusiva di schiavitù e traffico di esseri umani. Cuba ha risposto per iscritto alle richieste delle Nazioni Unite e non ha mai negato l’esistenza di questa risoluzione. Più di 1100 testimonianze di medici cubani sottoposti a schiavitù, verificate dalle Nazioni unite, confermano l’esistenza di questi regolamenti e le terribili condizioni a cui sono sottoposti in queste missioni».
Questa risoluzione, secondo la Ong, è stata sostituita più tardi da un nuovo provvedimento legislativo ad opera del governo cubano che mantiene le stesse limitazioni: la ong allega anche gli articoli dell’epoca, che confermano la pubblicazione di questa risoluzione.
«Tra le infrazioni sanzionate - prosegue la nota della Ong- ci sono quella di vivere con persone non autorizzate, sostenere i legami con chiunque abbiamo abbia posizioni anti rivoluzionarie" o ancora “partecipare a eventi sociali senza autorizzazione” o addirittura “mancata comunicazione ai superiori di doni ricevuti da cittadini e stranieri”, o ancora “guidare mezzi di trasporto senza essere espressamente autorizzati a farlo».
Una serie di limitazioni inaccettabili in un paese democratico, secondo la Ong, che replica pesantemente alle dichiarazioni del consigliere Straface, che aveva parlato di accordo «senza alcuna violazione o abuso nei confronti di chicchessia»: «Le dichiarazioni della signora Straface sono gravissime - conclude il presidente dell’Ong Larrondo - in quanto nascondono all’opinione pubblica italiana, sulla base di informazioni palesemente false, la realtà della riduzione in schiavitù dei medici cubani che il presidente Roberto Occhiuto vuole portate in Italia, sul suolo europeo, coprendo un crimine contro l’umanità, una piaga, la schiavitù (articolo 7 dello Statuto di Roma, di cui tutti i paesi europei sono firmatari), che non deve essere permessa sul suolo italiano in nessun caso con nessun pretesto».