«Rilancio l’appello dell’imprenditore calabrese Antonino De Masi, che con una lettera aperta sul quotidiano Il Domani e un’intervista dalla Gruber ha chiesto ai presidenti Mattarella e Draghi di venire in Calabria per marcare la presenza dello Stato nella lotta contro la ’ndrangheta, che aveva pronto un piano per ucciderlo con il bazooka». Lo afferma, in una nota, il deputato di Alternativa Francesco Sapia, che sottolinea: «Insieme ai colleghi parlamentari di Alternativa condivido e riverbero l’iniziativa del testimone di giustizia De Masi, che è un messaggio potente ai vertici dello Stato affinché le sue più alte cariche, l’intero governo e il Parlamento pongano la massima attenzione sulla Calabria, in cui tanti cittadini onesti resistono alle richieste, alle intimidazioni e alle pressioni della ’ndrangheta e quindi meritano risposte concrete sul piano legislativo, amministrativo e della sicurezza».

«De Masi ha perfettamente ragione, nel senso che ai livelli più alti della politica nazionale non si parla più di ’ndrangheta e delle altre mafie, della loro pervasività e – accusa il deputato di Alternativa – dell’inquinamento del mercato e dell’economia che esse producono in Calabria e nelle altre regioni, specie del Nord ricco e industrializzato. È fondamentale che il Capo dello Stato e il presidente del Consiglio dei ministri raccolgano l’appello di De Masi e vengano in Calabria, anche per testimoniare la vicinanza dello Stato ai magistrati, ai prefetti, alle forze dell’ordine, agli amministratori e ai cittadini impegnati in prima linea nella lotta alle cosche, nonché – conclude Sapia – per assumere l’impegno concreto di aiutare la regione a svilupparsi nella legalità e nella certezza del diritto, soprattutto in questa delicata fase di pandemia, nella quale dovranno essere spesi in maniera trasparente e proficua i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza».

D'Ippolito e Parentela: «C’è una Calabria onesta che lavora e investe sul territorio»

Sulla stessa linea i deputati del M5s Giuseppe d’Ippolito e Paolo Parentela: «Anche noi, come l’imprenditore antindrangheta Antonino De Masi, chiediamo che il Capo dello Stato e il presidente del Consiglio vengano al più presto in Calabria, per dare un segnale potente alle cosche che volevano uccidere il testimone di giustizia e ai gruppi criminali che credono di poter condizionare lo sviluppo economico della regione con la violenza contro le persone e le regole. Come De Masi ha puntualizzato nel suo appello, lanciato tramite l’informazione nazionale, c’è una Calabria onesta e coraggiosa, maggioritaria, che resiste, lavora e investe sul territorio. Questa Calabria merita un’attenzione e una presenza dello Stato molto più concrete ed incisive, sul presupposto che la ’ndrangheta fa danni enormi: monopolizza spesso l’economia della regione, determina emigrazione crescente, svuota i territori e costringe a continui commissariamenti delle amministrazioni pubbliche e dei servizi indispensabili, a partire da quelli sanitari». «È il momento – rimarcano i due deputati – di alimentare in Calabria una rivoluzione possibile nel segno della legalità, della trasparenza e della sicurezza, di cui i vertici dello Stato devono farsi carico e cui noi già diamo il nostro contributo insieme all’intero Movimento 5 Stelle, che ha nel proprio Dna il riscatto del Sud, la tutela dei diritti e il rispetto delle regole e delle persone che lottano contro le mafie». «Oggi stesso – concludono D’Ippolito e Parentela – coinvolgeremo il presidente Conte per sostenere in ogni modo l’iniziativa di De Masi, che punta a riaccendere i riflettori sui bisogni più urgenti della Calabria, anche per quanto concerne la difesa delle risorse del Pnrr dai tentacoli della ’ndrangheta».