«Mattarella non può essere un ripiego, a questo punto si va da lui e gli si dice: c’è bisogno di te». La riflessione è di Matteo Salvini, uscendo dall'Aula, dopo aver votato. Il leader della Lega, dopo il pasticcio confezionato dal centrodestra sulla presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati, rimane sulle sue posizioni e recrimina: «Mi sembra più serio dire che c'è una parte del Parlamento che non vuole trovare accordo, e la squadra resta così, Mattarella al Quirinale e Mario Draghi a palazzo Chigi». In questi minuti i capigruppo parlamentari stanno salendo al Colle per incontrare Sergio Mattarella per chiedergli il sacrificio di bissare i sette anni di mandato che era in procinto di concludere con le votazioni in corso.

La scelta è insomma ormai compiuta. Ed anche il presidente del Consiglio regionale della Calabria, il leghista Filippo Mancuso, grande elettore per la nostra regione, nell’esprimere un cauto ottimismo sulla fumata bianca, propone una riflessione il cui tema occuperà certamente il dibattito politico dei prossimi giorni: «Si andrà su Mattarella, quindi probabilmente questa sera avremo il Presidente della Repubblica. La soluzione dopo giorni di trattative lascia immutate le più alte cariche dello Stato, ma penso che apra una discussione sul piano politico a seguito dei tanti veti e opposizioni anche all’interno delle stesse coalizioni».

Ma se a Roma le liturgie estenuanti dei partiti sembrano ora mordere le emergenze del Paese, non si può dire diversamente della nostra Calabria. Mancuso in questo senso lo conferma: «In ogni caso se le previsioni saranno confermate con l’elezione di Mattarella, io da domani tornerò, dopo questa impegnativa esperienza, ad occuparmi di Calabria dove le cose da fare sono tante».