Vana la missione romana del governatore Mario Oliverio che aveva avuto in giornata un incontro con il ministro Beatrice Lorenzin, la quale gradiva la promozione di Andrea Urbani, il quale rimarrà alle spalle di Scura nella veste di subcommissario. Oliverio avrebbe spinto per Piero Ciccarelli, toscano, come un po' tutti i manager sin qui indicati nella rosa dei papabili, che era stato al vertice dell'Azienda sanitaria unica delle Marche, regione che in tema di organizzazione sanitaria ha adottato un modello speculare a quello che è pronto a varare lo stesso Oliverio: via le Aziende provinciali, una sola Azienda regionale, un solo manager, via ai centri di spreco e di business. Alla fine la scelta è caduta su Massimo Scura, 72 anni, pensionato, originario di Gallarate e già direttore generale dell'Asl 7 di Siena prima ancora dell'Asl 6 di Livorno. Ingenere chimico laureatosi al politecnico di Torino, colletto bianco dell'Eni. E' arrivato tardi alla sanità. E, ancora più tardi, all'ufficio del commissario al Piano di rientro in Calabria.