Il sindaco della città bruzia imputa all’inefficacia dell’agenzia regionale voluta dal governatore (Arrical) i problemi di questi giorni. Ma il vice presidente del Consiglio regionale ricorda che è stato tra gli ultimi ad aderire alla gestione unica di risorse idriche e rifiuti
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SI fa rovente la polemica sul video del presidente Roberto Occhiuto sullo stato di salute del nostro mare. Nel filmato Occhiuto accusava i sindaci di essere distratti rispetto al tema, sia sul fronte dei controlli degli scarichi abusivi, sia su quello dell’efficientamento dei depuratori nonostante le risorse messe a disposizione dalla Regione.
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Anche se a Cosenza non c’è il mare, sul tema, dopo il gruppo regionale del Pd che ha difeso i primi cittadini calabresi, è intervenuto il sindaco di Cosenza, Franz Caruso. «Così come mi ero impegnato a fare – ha scritto in una lettera inviata al Governatore il sindaco Franz Caruso - il Consiglio Comunale di Cosenza, con apposita deliberazione, ha aderito ad Arrical ai sensi della Legge Regionale 20 aprile 2022, n. 10, per come hanno fatto tanti altri Comuni calabresi. Ora ritengo indispensabile, doveroso ed urgente che si intraprendano gli adempimenti necessari per dotare la suddetta Autorità dei suoi organismi rappresentativi e normativi, affinché siano questi ultimi a decidere come proseguire nella riorganizzazione dei settori rifiuti ed idrico nella nostra regione. Ciò è tanto più necessario anche e soprattutto alla luce della grave crisi del settore idrico e del servizio di gestione dei rifiuti, a cui occorre dare nel più breve tempo possibile, un assetto organizzativo adeguato a fronteggiare le attuali emergenze, così come richiede la responsabilità di chi, come me, si è impegnato a garantire servizi efficienti ai propri concittadini. L’arte nobile della politica, a servizio della collettività, ed è risaputo tra quanti la praticano, impone che, una volta individuati i problemi, essi vengano affrontati e risolti senza ricercare eventuali responsabilità da addossare a chi ha altri ruoli e funzioni. D’altro canto aborro la pratica dello scarica barile che, non solo non serve a nulla, quanto allontana ulteriormente i cittadini dalla politica stessa, spianando la strada al populismo demagogico e fine a se stesso».
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«Con l’occasione, con riferimento all’emergenza mare sporco, ricordo a me stesso, che il ciclo integrato delle acque comprende il sistema depurativo per troppo tempo lasciato nell’incuria e con una organizzazione carente ed inadeguata per le cui implicazioni non serve puntare il dito su altri soggetti istituzionali o terzi e, in particolar modo, contro i Sindaci, da sempre abbandonati a se stessi, soprattutto in Calabria - continua la lettera - Al contrario, ritengo sia improcrastinabile affrontare compiutamente la situazione per ridare dignità al nostro mare ed alle nostre coste. Anche per questo motivo, mi auguro che si voglia operare immediatamente per dare ad Arrical, attraverso la costituzione degli organismi rappresentativi di legge, la possibilità di agire in questo come negli altri settori di propria competenza, tutti di estremo e fondamentale interesse pubblico».
Insomma il problema sta diventando tutto politico e in particolare sulle funzioni di Arrical, attualmente gestita dal commissario, Bruno Gualtieri, che copre il ruolo assegnato dalla legge ai sindaci.
Resta il dubbio di cosa ne pensi di questa vicenda un altro sindaco cosentino, Rosaria Succurro, che è stata appena nominata presidente dell’Anci Calabria, l’associazione che rappresenta appunto gli interessi dei primi cittadini calabresi. Per il momento il sindaco di San Giovanni in Fiore e Presidente della Provincia di Cosenza non si è espressa. Da che parte si schiererà: quella dei sindaci o quella del suo Governatore?
La replica di Pierluigi Caputo: «Caruso per mesi ha ostacolato Arrical e adesso chiede scatto, ridicolo»
«Fanno sorridere le dichiarazioni del sindaco di Cosenza, Franz Caruso, che adesso, dopo aver ostacolato per mesi il lavoro dell’Autorità rifiuti e risorse idriche Calabria, chiede alla Regione e proprio ad Arrical di affrontare immediatamente l’emergenza mare sporco, come se i Comuni in questa partita possano avere un ruolo da semplici spettatori». Lo afferma in una nota Pierluigi Caputo, vice presidente del Consiglio regionale della Calabria.
«Il Comune di Cosenza, è utile ricordarlo - continua Caputo -, ha aderito solo pochi giorni fa ad Arrical, ritardando così la costituzione del Consiglio direttivo e la piena operatività di questa nuova realtà. È ridicolo, dunque, che proprio il sindaco Caruso adesso si lamenti di Arrical e chieda, dopo aver rallentato per mesi il suo lavoro, un’accelerazione in merito al problema depurazione. L’onestà intellettuale è un optional, ma almeno la coerenza dovrebbe essere un faro per chi fa politica e per chi guida una delle più importanti città della Calabria».