L’ex sindaco annuncia un dossier per chiedere l’intervento di Mattarella. Poi lancia un’ipotesi: «Senza di noi è più facile arrivare alla città unica...»
Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
«Stiamo preparando un dossier con annessa richiesta di intervento di Sergio Mattarella. È il garante dei diritti di tutti gli italiani, anche dei nostri». Marcello Manna, ex sindaco di Rende, comune sciolto per infiltrazioni mafiose, parla dei diritti dei cittadini violati «da una legge ingiusta e paradossale» e «dal fatto che non conosciamo ancora il contenuto della relazione della Commissione d’accesso». Insomma, di tutte le accuse piovute in questo ultimo anno e mezzo di presunte infiltrazioni e di commistioni con ambienti criminali nemmeno a parlarne. Assieme a lui, in conferenza stampa, si sono presentati quasi tutti i protagonisti degli ultimi dieci anni di governo comunale rendese alla conferenza stampa di Marcello Manna. C’erano Marta Petrusewicz, Annamaria Artese e Lisa Sorrentino, fedelissime dell’avvocato penalista, ma anche chi come Gaetano Morrone ha iniziato nuovi percorsi politici (in Azione, ndr) o chi è entrato in contrasto con il Laboratorio Civico durante il periodo di vicariato come Franchino De Rango.
Il caso | La “spintarella” di Caruso e Succurro allo scioglimento del Comune di Rende
«Siamo stati sciolti per corbellerie»
«Noi gridiamo totale estraneità – ha aggiunto -. Siamo stati sciolti per corbellerie. Il Procuratore della Repubblica di Cosenza, Mario Spagnuolo, ha scritto che una volta insediatisi i commissari, gli atti non sono più oggetto di secretazione. Questo è un primo corto circuito che denuncio, perché nessuno ci ha fornito nulla nonostante le reiterate richieste».
La sentenza | Scioglimento del Comune di Rende, l’ex sindaco Manna non potrà accedere agli atti: la decisione del Tar
Manna si è levato quindi un paio di sassolini: ha lanciato un dardo infuocato nei confronti della presidente della Provincia e una frecciatina verso il sindaco di Cosenza. Argomento? Il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica. «Partecipano le forze dell’ordine, il procuratore, Franz Caruso e Rosaria Succurro – ha detto -. Caruso, dalla relazione stilata della Prefetta Ciaramella, è l’unico che in modo difforme dagli altri si è astenuto dal votare per lo scioglimento. A me e a molti altri, tuttavia, disse che si oppose. La relazione, invece, nulla dice su Succurro che avrebbe votato sì. Posso affermare che sia un fatto inquietante e di matrice politica perché è anche presidente Anci. C’è un qualche mandante? Noi non rispondevamo a nessuno, ma forse senza Rende di mezzo è più facile arrivare alla città unica. In Calabria il potere politico e giudiziario è fortissimo, ma con Jole Santelli tutto ciò non sarebbe accaduto…». Continua a leggere su Cosenzachannel.it.