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"Nella cosiddetta Prima Repubblica presso gli ambienti politici circolava un consolidato adagio per cui l'istituzione di una commissione era il modo migliore per eludere un problema. Gli epigoni di tale paradigma pare intendano porsi su un piano di continuità. La proposta del consigliere Domenico Bevacqua, immediatamente accolta dal gruppo Pd, sembra confermare tale assunto. Tutt'altro che condivisibili le motivazioni addotte in merito all'istituzione di una commissione regionale d'inchiesta sui tumori registratisi in Calabria. Le ragioni di tale opposizione sono già state esaurientemente indicate dall'associazione 'Articolo 32 Calabria' che da molti anni s'impegna con competenza e passione all'istituzione Registro Tumori ed ha maturato sul campo specifiche e dettagliate competenze. E pienamente condivisibili sono le eccezioni politiche espresse da Wanda Ferro in ordine a tale proposta. La reazione del collega Bevacqua, a tale proposito, sono apparse eccessive nei toni e fragili nella loro motivazione. I lavori svolti dalla III e dalla IV Commissione della precedente esperienza consiliare lungi dal considerarsi intangibili ed esaurienti offrono, evidentemente, una base solida e matura per gli ulteriori passaggi normativi. Quanto alle spese connaturate al funzionamento di tale commissione, l'importo di 60 mila euro non appare del tutto irrilevante. In merito alle sue funzioni, inoltre, la commissione rischia lo sconfinamento in attività di pertinenza di altri organi e poteri pubblici. Insomma, un argomento così delicato necessita di una buona e sollecita attività di regolamentazione giuridica sulla base degli elementi già in possesso dell'ente. Approfondimenti, rinvii, discussioni, esami, controesami non giovano all?interesse pubblico che, sull?argomento, non può permettersi indecisionismi e dilatazioni temporali".