«C'è un parallelismo in queste vicende: una comunità sta insieme se non ci sono forzature, se c'è una valutazione serena e condivisa di tutti gli interessi in gioco».

Lo ha detto il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, a margine di una iniziativa sull'autonomia differenziata, confermando che il Comune ha dato mandato all'ufficio legale di impugnare dinnanzi al Tar il dca del commissario ad acta, Roberto Occhiuto, con cui è stato approvato il programma operativo, e la delibera del Coruc che ha dato il via libera all'istituzione del corso di laurea di Medicina e Chirurgia a Cosenza.

«Una valutazione condivisa degli interessi in gioco non avviene con la bozza Calderoli e non avviene nemmeno con questa accelerazione sul corso di laurea in Medicina e contestuale frenata sull'integrazione delle due aziende ospedaliere della città. Abbiamo detto che cercheremo di contrastare questa accelerazione non per fare delle guerre ma per tornare a una valutazione più serena delle due cose. Speriamo che questo accada altrimenti dovremmo tutelare in tutte le sedi, compresa quella giudiziaria. E la delibera di ieri di Giunta era un passaggio necessario visti i tempi stretti che governano la possibilità di presentare ricorso contro gli atti in oggetto».

Nello specifico, l'esecutivo guidato dal primo cittadino Nicola Fiorita ha messo nero su bianco le contestazioni sui presunti ritardi nelle procedure amministrative che dovrebbero portare all’integrazione delle due aziende ospedaliere e la creazione dell’Azienda unica Renato Dulbecco

«In ordine al Dca n° 162/2022 – si legge nella delibera di giunta - le previsioni del programma operativo allegato violano le disposizioni procedurali e di tempistica attuativa…introducendo azioni non previste e differendo nel tempo la formalizzazione dell’Azienda Unica; che, in particolare, viene demandata all’adozione di un apposito Dpcm la fusione per incorporazione dell'Azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro nell'Azienda ospedaliero-universitaria Mater Domini, al contrario già disciplinata con legge regionale e subordinata alla sola sottoscrizione del protocollo d’intesa tra il commissario ad acta ed il Rettore dell'Università», già siglato e valido per Fiorita e la sua giunta.

Inoltre, «il ritardo della fusione tra le due suddette Aziende – secondo l’esecutivo catanzarese - la presunta e non provata nullità del provvedimento di costituzione dell’Azienda Mater Domini di Catanzaro...pregiudicano gravemente gli interessi della città di Catanzaro, che vede dilatare oltremodo i tempi di attuazione della volontà legislativa regionale e nel frattempo assiste al depotenziamento e depauperamento dell’offerta sanitaria territoriale, della propria economia territoriale e delle potenzialità formative-universitarie, a fronte di un coincidente potenziamento del servizio sanitario di altro territorio regionale».
Per questi motivi, l’Amministrazione comunale di Catanzaro è intenzionata a proporre ricorso al Tar.