Non è piaciuta al consigliere regionale del Pd, Raffaele Mammoliti, la replica del presidente Roberto Occhiuto all’interrogazione presentata da lui e dal consigliere Lo Schiavo sull’autonomia differenziata. L’obiettivo dei due era quello di mettere alle strette il Governatore, soprattutto sulla volontà o meno di accordarsi alle altre regioni che hanno chiesto il referendum abrogativo della legge.

«Io - ha replicato Occhiuto - svolgo bene la mia funzione politica se nella mia coalizione cerco di stimolare un dibattito e portare a un ravvedimento su certi temi. Se oggi si facesse quello che ho chiesto, ovvero la moratoria sulle intese, anche su materie non Lep, finché non si finanziano i fabbisogni standard, sarebbe un risultato enorme, molto più enorme di quello che otterrei con dichiarazioni da capopopolo. Questo significa svolgere una funzione politica in modo intelligente e decisivo per cambiare le cose. Quindi continuerò a essere coerente, anche se sarò scomodo, perché sono un dirigente nazionale del centrodestra e perché ho la responsabilità di governare una regione complicata, in cui il leale rapporto di collaborazione con il governo è importante. No money, no party, senza risorsa nessuna intesa su nessuna materia». Nessun riferimento all’eventuale richiesta di referendum, quindi.

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Per questo Mammoliti scrive che «le risposte del presidente Occhiuto, per quanto articolate, sono state delle mere acrobazie dialettiche e hanno glissato sulle domande che avevamo posto. Il presidente continua a parlare di una sua posizione di coerenza, ma non vuole fare i conti con la realtà». La realtà, per l’esponente dem è rappresentata dalla mancanza di risorse per il finanziamento e la definizione dei LEP, ma anche il numero delle materie oggetto di autonomia differenziata che, per Mammoliti, rischiano di portare alla «frantumazione delle politiche economiche, industriali e di sviluppo che metteranno in difficoltà competitiva se non addirittura in ginocchio il sistema produttivo della nostra Regione».

«La maggioranza, dunque, - continua la nota - è chiamata a scegliere tra la difesa a prescindere del provvedimento per senso di appartenenza alle forze che sostengono il Governo nazionale e la difesa effettiva degli interessi dei calabresi. Sono convinto, infatti, che l’appuntamento del referendum per l’abolizione di questo provvedimento rappresenti in Calabria un primo reale sfaldamento ed una successiva sconfitta della maggioranza che sta governando la Regione». Per questo Mammoliti scrive che subito dopo la raccolta delle firme, che sta procedendo a gonfie vele, «bisognerà promuovere in Calabria una grande manifestazione pubblica per sostenere l’abrogazione del provvedimento approvato dal Governo nazionale sull’autonomia differenziata, puntando al raggiungimento del quorum e vincere il referendum»