«Continua il nostro viaggio lungo la Calabria. Questa mattina sono stato a Mirto Crosia (Cs) per incontrare amici e simpatizzanti del Terzo Polo. La costante di questi giorni è l'entusiasmo crescente che si tocca con mano parlando con i cittadini. Non promettiamo l'impossibile, ma ci impegniamo a essere in prima linea per portare avanti le istanze dei nostri territori che, se opportunamente valorizzati, possono davvero trovare quel riscatto atteso da tempo». Inizia così una nota diffusa dal senatore di Italia Viva Ernesto Magorno.

«È il momento della serietà e della concretezza – scrive Magorno, candidato alla Camera dei deputati alle elezioni del prossimo 25 settembre, sindaco di Diamante ed ex segretario regionale del Partito democratico -, quelle caratteristiche che non fanno più parte dell'agire politico del Pd che ha abdicato a quella che era la propria tradizione per prendere una connotazione di estrema sinistra e la dimostrazione ci arriva proprio dalla Calabria. Una svolta verso una sinistra radicale che non rispecchia quella natura di forza democratica e riformista che invece avrebbe dovuto caratterizzare i dem calabresi soprattutto in questa fase storica».

Il coordinatore regionale di Italia Viva ha continuato: «Nelle scorse ore ho letto di un attacco ingeneroso da parte del Segretario della Federazione Provinciale del Pd Cosenza contro Giuseppe Aieta, che da poco ha aderito alla nostra formazione. Bene – afferma -, è doveroso dire che Giuseppe Aieta, la cui crescita non è legata alle strutture di apparato, ma alla formazione nelle sezioni e nei municipi, nella sua esperienza politica ha dato tanto per ricevere molto di meno. Grazie alla sua lungimiranza e al suo impegno a servizio delle comunità è riuscito a realizzare tanto per la nostra regione e per la sua città. Lo dicono i fatti».

"Attacco" che è stato già smentito dai diretti interessati. In particolare, Nicola Irto e Nico Stumpo, candidati capolista al Senato ed alla Camera per il Partito Democratico, hanno escluso «categoricamente qualsiasi attacco al procuratore Nicola Gratteri e agli uomini dello Stato», rimarcando che «le indagini e le accuse poste in essere saranno verificate in sede processuale, nel rispetto delle prerogative costituzionali della non colpevolezza fino al giudizio finale». 

«Sempre nelle scorse ore – scrive in conclusione Magorno, che a quanto pare non ha dato grande peso alle smentite  - ho letto di critiche fuori luogo e per certi versi irreali a Nicola Gratteri. Mi auguro, da autentico garantista, che le persone coinvolte nel recente blitz nel cosentino possano dimostrare di essere estranei ai fatti. Ma non ha senso mettere in discussione il prezioso lavoro svolto dal Procuratore di Catanzaro che con il suo straordinario impegno, insieme a quello di tutti i magistrati e le forze dell'ordine, è la prova che la legge e le istituzioni esistano in Calabria e sono un presidio per la società sana e pulita della nostra regione. Nei prossimi giorni continueremo, insieme a Maria Elena Boschi, il racconto delle idee e dei nostri punti programmatici per il futuro dell'Italia e della Calabria».