Il senatore non ha preso parte all'incontro di Lamezia degli oppositori di Oliverio ma chiede il rinnovamento totale del gruppo dirigente del partito e una presa d'atto del fallimento del govreno regionale negli ultimi cinque anni
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Mentre sono in pieno svolgimento le trattative tra Pd e Cinque Stelle per la formazione del governo nazionale, in Calabria i democrat sono in totale fibrillazione. Lo “sfiduciato” governatore Mario Oliverio tenta, con poco successo, di schierare le truppe dei fedelissimi ancora rimasti con lui per chiedere le primarie, ma gli avversari non sono da meno e invocano rinnovamento e discontinuità.
Un mantra che, recitato dal responsabile per il Mezzogiono Nicola Oddati e dal segretario Nicola Zingaretti, adesso è il preferito da tutti gli oppositori interni, ma anche da quelli esterni. Ad esempio tutti quelli che hanno preso parte all’incontro lametino organizzato da Cesare Marini. Tra questi tutti i nemici giurati della gestione Oliverio (Laratta, Roccisano, Franchino e compagnia) e anche quell’Agazio Loiero che, ex presidente della Regione e uomo di lunghissima esperienza politica, pure lui chiede rinnovamento.
I “ricostituenti” hanno avuto l’appoggio esterno di Domenico Bevacqua e Carlo Guccione e anche dell’ex parlamentare Bruno Censore. Chi non si è fatto vedere neanche a questo appuntamento, seppure qualcuno lo aveva dato tra gli invitati, è l’ex segretario regionale del Pd Ernesto Magorno.
«Non ho interesse a prendere parte a guerre di correnti interne, il mio impegno è volto solo a dare un contributo per il bene della Calabria e, proprio per questo, credo sia necessario lavorare per aprire un dialogo col M5S per costruire un’alleanza forte, su programma e contenuti, in grado di poter vincere le prossime elezioni regionali».
Non sembra però che i rappresentanti calabresi dei Cinque Stelle siano entusiasti di questa prospettiva…
«Li capisco. Considerano l’attuale classe dirigente del Pd inaffidabile e inadeguata. Per questo ritengo necessario un profondo rinnovamento che riguardi tutto il gruppo dirigente del partito».
Un progetto del genere per forza di cose esclude la ricandidatura di Mario Oliverio. «Nessuno sconto per chi ha governato la Calabria negli ultimi cinque anni - continua Magorno -un'azione, per usare un eufemismo, poco incisiva; sicuramente non sufficiente a dare risposte concrete ai cittadini calabresi. Sia chiaro, la responsabilità del fallimento di questa esperienza non è imputabile solo al Governatore, Mario Oliverio, ma è un discorso che coinvolge tutti coloro i quali hanno avuto un ruolo di governo. Questo scorcio finale di legislatura regionale brilla solo per colpevoli silenzi e inutili tatticismi che non condurranno da nessuna parte. Per questo è fondamentale pensare a un rinnovamento totale in termini di idee e volti, solo così potremo essere credibili agli occhi degli elettori. Solo così potremo pensare di giocare una partita che si annuncia difficilissima».
Riccardo Tripepi