I parlamentari uscenti del M5S hanno tirato un (piccolo) sospiro di sollievo, anche se la partita è ancora tutta da giocare. Vittoria Baldino, la deputata calabrese (è originaria di Paludi, nel Cosentino) eletta nel 2018 nella circoscrizione Lazio 1, non è tra i 15 nominativi che compongono la «lista ristretta» proposta da Giuseppe Conte e sulla quale si stanno già esprimendo gli iscritti del Movimento.

Le Parlamentarie, le votazioni online sulla piattaforma Skyvote, sono iniziate questa mattina alle 10 e termineranno alle 22. Gli iscritti vaglieranno le circa 2mila autocandidature per la composizione delle liste elettorali. Ogni votante potrà esprimere un massimo di tre preferenze: per Camera, Senato e, appunto, per il listino di Conte, nel quale figurano i nomi da «inserire con criterio di priorità nelle liste di candidati in uno o più collegi plurinominali». 

Voti sul campo

Secondo alcune indiscrezioni della vigilia, tra i 15 prescelti («in ragione dell’esperienza maturata e dei ruoli che hanno ricoperto e ricoprono», come ha precisato Conte in un videomessaggio su Facebook) avrebbe dovuto esserci pure Baldino, considerata una componente del cerchio magico dell’ex premier

L’ipotesi aveva scatenato proteste diffuse tra gli attivisti e soprattutto tra i parlamentari uscenti, convinti che la candidatura blindata di Baldino avrebbe ridotto sensibilmente gli spazi già molto angusti del Movimento calabrese. 

La parlamentare “romana”, invece, non ha trovato posto nella lista di Conte e dovrà quindi conquistarsi sul campo i voti che servono per ottenere una candidatura utile, magari nel listino proporzionale per la Camera. 

Al suo fianco Baldino dovrebbe avere – riferiscono diversi osservatori delle cose pentastellate – i consiglieri regionali Davide Tavernise e Francesco Afflitto. 

Chi partecipa alle Parlamentarie 

In tutto, oltre a Baldino, sono 56 (35 per la Camera e 22 per il Senato) i candidati alle Parlamentarie in Calabria. Con la sola eccezione del coordinatore regionale Massimo Misiti, che ha deciso di fare un passo indietro, alla votazione si sono auto-iscritti tutti gli uscenti: Riccardo Tucci (che godrebbe dell’appoggio elettorale dello stesso Misiti), Anna Laura Orrico, Elisabetta Barbuto, Elisa Scutellà, Alessandro Melicchio e Giuseppe Auddino.

Un buon risultato su Skyvote non assicura comunque alcuna candidatura blindata. La ragione del listino di Conte è proprio questa: il capo politico, incassato il quasi scontato sì alla propria rosa di nomi, potrà piazzare a piacimento i suoi prescelti. 

Il listino

Nel listino del capo politico figurano il ministro per le Politiche agricole, Stefano Patuanelli, l’ex sindaca di Torino, Chiara Appendino, i capigruppo alla Camera e al Senato, Francesco Silvestri e Maria Domenica Castellone, i quattro vicepresidenti Michele Gubitosa, Riccardo Ricciardi, Alessandra Todde e Mario Turco, l’ex capogruppo Ettore Licheri, il già ministro Sergio Costa e la sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia. Tra i 15 anche gli ex procuratori antimafia Federico Cafiero de raho e Roberto Scarpinato, oltre a esponenti della società civile come il notaio del Movimento, Alfonso Colucci (che aveva certificato il voto dello scorso anno poi contestato dal Tribunale di Napoli) e il professore universitario de La Sapienza Livio De Santoli.

Confusione massima

A conti fatti l’assenza di Baldino dal listino non esclude affatto la possibilità che Conte imponga uno dei suoi paracadutati al primo posto del proporzionale per Montecitorio, l’unica postazione che garantirebbe uno scranno sicuro al Movimento. L’ex premier potrebbe anche consentire agli iscritti calabresi di scegliere autonomamente i propri candidati. Con un esito tutto da scrivere.