Il coordinatore calabrese del Movimento 5 stelle, Massimo Misiti, non si ricandiderà alle Politiche di settembre. Lo ha annunciato lui stesso con una nota nella quale prima rivendica il lavoro svolto in qualità di deputato e poi spiega i motivi della mancata candidatura.  
«Nei quasi cinque anni trascorsi in Parlamento - esordisce Misiti - ho visto approvate due leggi a mio primo nome e ne ho presentate 15, di cui una molto importante sulla emergenza/urgenza in sanità. Posso anche dire di avere imparato a conoscere dal di dentro la macchina farraginosa del Governo Italiano. Credo che entrare nelle istituzioni sia la massima aspirazione di ogni uomo che voglia mettersi al servizio del proprio Paese per contribuirne alla crescita. Un’esperienza che gratifica, non c’è dubbio, ma ho deciso che non mi ricandiderò».

Misiti, pur rinunciando a correre prossime elezioni, ribadisce che il suo «impegno politico, però, non si ferma». «Non ambisco a rientrare, adesso, in transatlantico, ma scelgo di lavorare sul territorio calabrese, nel mio ruolo di coordinatore del Movimento. Nel confronto avuto con il presidente Giuseppe Conte, che ringrazio per la stima e la fiducia che mi ha sempre manifestato, ho espresso il mio desiderio di lavorare nel ricostruire una rete di attivisti, sentinelle, che siano presenti e propositivi nel vigliare e lavorare per il bene di tutti a livello regionale e di dare il mio contributo continuo nell'analisi e nelle proposte risolutive delle problematiche sanitarie a livello anche nazionale. L’esperienza di governo ci ha insegnato che nessuno deve essere lasciato indietro e che solo partendo dal localismo potremo recuperare quel rapporto che si è disgregato nel tempo».

Poi la chiosa finale: «Lascio la poltrona romana a chi vorrà fare questa straordinaria esperienza per dedicarmi alla politica dal basso, per mettermi a disposizione di chi nelle nostre idee si riconosce e vorrà, insieme a tutti noi, portarle avanti per migliorare la qualità della vita. Ho svolto la mia attività parlamentare nel momento più buio degli ultimi anni, in cui le vicende globali della pandemia, prima, e della guerra, poi, hanno messo a dura prova la resistenza fisica e psicologica di molti. Sono convinto che in Calabria, nella mia amatissima terra, ci sia ancora molto da fare, dentro e fuori dal MoVimento. E con le persone giuste accanto e la guida del Presidente Giuseppe Conte, sono certo che i risultati non tarderanno ad arrivare, e ben presto torneremo a scrivere la storia».