In assemblea congiunta di Camera e Senato con europarlamentari e sindaci, trasmessa in diretta social, l'ex premier presenta le sue idee per il nuovo M5s
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In un’assemblea digitale del Movimento 5 Stelle di Camera e Senato, con rappresentanza degli europarlamentari, consiglieri regionali e sindaci, molto partecipata (una media di 13300 persone collegate in diretta) il capo politico dei pentastellati Vito Crimi ha fatto il punto sulla situazione attuale del Movimento a seguito della crisi del secondo Governo Conte.
Crimi: «M5S momento di transizione, guardiamo al 2050»
Per il capo politico, il Movimento vive un momento di transizione. «È una parola che è entrata nel nostro modi di essere. Transizione ecologica, culturale, economica. Guardiamo al 2050, molto più avanti rispetto al domani. Anche il M5S è stato un momento di transizione. Il nostro è un momento di crescita, di maturità», lanciando una stilettata indiretta a Davide Casaleggio affermando: «In questi giorni con il nuovo tesoriere e con il comitato di garanzia stiamo strutturando una gestione economica centralizzata del M5S che oggi è una macchina complessa che non può essere delegata a soggetti esterni. Nei prossimi giorni faremo dei passi specifici di questa nuova modalità di come si contribuisce alla vita del M5S».
Introducendo l’ex presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, Crimi ha dichiarato: «Con lui abbiamo avviato un percorso eccezionale e straordinario. Il precedente Governo ha dimostrato quello spirito di servizio che hanno i servitori dello Stato. Il presidente Conte ha dimostrato con la forza della sobrietà chi ha a cuore gli interessi del Paese e chi, invece, i suoi interessi personali. Lui ha detto con chiarezza di non voler dispendere l’esperienza di Governo, creando un percorso con il M5S».
La rifondazione del M5S
Ripercorrendo, da esterno, l'evoluzione del M5S, Conte ha dichiarato: «Il Movimento ha scritto pagine importanti della più recente storia politica italiana. Se volgete lo sguardo indietro potete essere orgogliosi. Avete mantenuto gran parte delle aspettative. Ci son stati errori e ingenuità, ma non oscurano riforme realizzate per una Italia più verde, più vivibile, più equa e solidale. Il Movimento ha interpretato ed espresso una forza d’urto che questa novità ha contaminato le altre forze politiche. Si è creata una spirale virtuosa che ha spazzato via sacche di privilegio della malapolitica. Si è richiamata l’attenzione all’etica pubblica, all’onestà dei comportamenti che parevano esiliati dal dibattito pubblico. Onore e disciplina la nostra Costituzione li reputa fondamentali per chi interpreta funzioni pubbliche. Non dimentico che avete contribuito a imprimere una importante svolta al percorso europeo. Con i vostri voti determinanti avete consentito l’insediamento della Commissione Von der Leyen, che è indirizzata verso una maggiore equità sociale. Abbiamo convissuto fianco a fianco, condiviso due esperienze di Governo. Abbiamo lavorato con leale collaborazione e sano pragmatismo. Abbiamo affrontato da ultimo, da oltre un anno, una gravissima emergenza pandemica. Abbiamo lavorato con impegno e responsabilità».
Partendo dal raccontare i momenti successivi alla crisi di Governo, Conte ha rappresenta le sue idee chiare sul futuro del Movimento: «Quando è terminata la mia seconda esperienza di Governo, subito ho avuto chiara la mia modalità di uscita da Palazzo Chigi. Dovevamo favorire, era urgente favorire la nascita di un nuovo Governo per porre fine a una crisi incomprensibile e irresponsabile. Non avevo chiara una visione per il mio futuro impegno politico. Feci a caldo una promessa: “Io ci sono e ci sarò”. Era il chiaro senso di un impegno perché dietro questa affermazione c’era la intima convinzione che un mio impegno personale in politica non poteva che partire da questa collaborazione. Ho accettato di cimentarmi in questa sfida, molto complessa e affascinante anche su sollecitazione di Beppe Grillo. Voglio racchiuderla in un concetto ben preciso: rifondare il Movimento 5 Stelle. Rifondare introduce una prospettiva impegnativa. Non è restyling per incrementare il consenso. Non è marketing politico, ma puntare tutti insieme a fare un’opera di rigenerazione del Movimento che non rinneghi il passato e i suoi valori, ma valorizzi le esperienze e i traguardi raggiunti, ma capace di interpretare una nuova stagione politica».
L’identità politica del neo-Movimento
La prima delle direttrici sulle quali Conte intende muoversi è dare al M5S una chiara identità politica. Nelle prossime settimane proporrà una carta di principi e valori, con una rivisitazione delle 5 stelle nate dalla Carta di Firenze del 2009 (Acqua, Ambiente, Trasporti, Connettività , Sviluppo). «Nessuna di quelle stelle è da rinnegare, ma la nostra costellazione dovrà ampliare il suo orizzonte ideale» ha detto Conte annunciando alcuni dei pilastri che formeranno il documento che sarà anche integrato con i contributi che perverranno da eletti e attivisti. Tra i pilastri di Conte vi sono: il rispetto della persona; ecologia integrata; la giustizia sociale e la lotta alle diseguaglianze; il principio democratico; il rispetto della legalità e la lotta alle mafie; l’etica pubblica; l’importanza della cittadinanza attiva.
Il modello organizzativo
La seconda direttrice sarà quella di offrire al M5S, all’interno del nuovo Statuto, una struttura organizzata sul piano funzionale con una ripartizione di compiti e ruoli, ma «evitando ricadere nei limiti della forza Partito tradizionale» ha assicurato Conte che, aggiunge: «Avremo regole rigorose che contrasteranno formazione di correnti interne e cordate varie che finiscono per cristallizare sfere di influenza e posizioni di potere. Non abbiamo bisogno di associazioni varie». Nel nuovo modello organizzativo che Conte proporrà ci sarà un dipartimento che curerà scambi, progetti e condivisioni con movimenti e forze culturali in Europa e nel mondo e un centro di formazione permanente articolato. Non mancherà una struttura organizzata sul piano territoriale con un raccordo attraverso referenti regionali e territoriali. «Abbracciare il principio di democrazia digitale non vuol dire non avere riferimenti territoriali. Il nuovo Movimento a cui penso dovrà essere accogliente ma intransigente» ha concluso l’ex premier.