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Se Cosenza resterà orfana delle sue luminarie artistiche è ancora prematuro dirlo. La procedura negoziata indetta dal comune è andata deserta, nonostante la distribuzione di inviti a go go. Il sindaco ha chiesto allora aiuto ai negozianti dell’isola pedonale ma nel frattempo, un insperato assist potrebbe giungere, paradossalmente, dalla giustizia amministrativa.
L'incaglio sollevato dal principio della rotazione
La Med Labor, finita al centro di un’inchiesta della procura di Cosenza per i cosiddetti appalti spezzatino, si è rivolta al Tar per contestare l’applicazione del principio di rotazione applicato da Palazzo dei Bruzi, per effetto del quale l’impresa, che negli anni precedenti aveva fatto incetta di affidamenti, è stata esclusa dalla gara. Adesso, avranno pensato al settore infrastrutture del comune, bisogna lasciare spazio ad altre ditte specializzate. La decisione, in linea teorica ineccepibile, ha però determinato una duplice, infausta, conseguenza. Da una parte nessuna azienda invitata alla gara ha risposto all’invito, lasciando la città al buio, dall’altra la Med Labor ha chiesto al giudice di sospendere in prima istanza e poi di annullare gli atti con cui la procedura è stata espletata.
Ricorso al Tar dagli esiti incerti
Ora che la gara è andata deserta, il legale della Med Labor, l’avvocato Oreste Via, ritirerà la richiesta di sospensione, ma il giudice dovrà comunque entrare nel merito della faccenda e stabilire se la Med Labor doveva essere invitata. Per la sentenza ci vorrà qualche mese: se il ricorso verrà accolto potrebbe anche scattare una richiesta di risarcimento del danno dall'esito incerto. Ci sarebbe però una terza via: Palazzo dei Bruzi potrebbe fare un passo indietro e indire una nuova procedura, questa volta invitando anche l’azienda cosentina, così da tutelarsi contro un eventuale pronunciamento negativo del Tar. Oppure affidare il lavoro direttamente alla Med Labor, per come la legge prevede nel caso la procedura negoziata non vada a buon fine.
Salvatore Bruno