Nella conferenza stampa tenutasi oggi nella sala dei Galeoni di Palazzo Chigi, il premier Giuseppe Conte lancia il suo ultimatum per quanto riguarda il Governo del cambiamento: «Se non avrò risposte chiare, rimetterò al Colle il mandato» assicurando massima disponibilità e determinazione nel caso si voglia procedere verso un percorso che miri a lavorare in maniera decisa e consapevole, senza dover compiere scelte in solitaria. «Le due forze politiche devono essere consapevoli del loro compito», ha commentato aggiungendo: «Se ciò non dovesse esserci non mi presterò a vivacchiare per prolungare la mia presenza a palazzo Chigi. Molto semplicemente rimetterò il mio mandato».


La richiesta di Conte è cristallina: una risposta chiara e inequivocabile dalle forze politiche, così da decidere se proseguire l’azione di governo oppure lasciare l'incarico.
«Ho sempre ritenuto che il contratto fosse un elemento di forza del governo: è la modalità più lineare e trasparente per dar vita a un governo tra due distinte forze politiche con contenuti programmatici diversi e contesti valoriali distinti» ha dichiarato in apertura di conferenza, proseguendo poi nello spiegare i motivi che lo hanno spinto ad accettare l’incarico: «pur consapevole di essere privo di una mia forza politica di sostegno, ho ritenuto di poter attingere dall'articolo 95 della Costituzione e alle prerogative ivi indicate, che definiscono ruolo e poteri del premier»


Clima incerto di governo


«L'esperienza di governo ha dovuto convivere con un ciclo serrato di tornate elettorali con campagna elettorale pressoché permanente e ne ha risentito il clima di coesione delle forze di governo. Io stesso avevo sottovalutato questo aspetto - continua  Conte - In particolare il voto delle europee, molto complesso, ha accreditato l'immagine di uno stallo nell'attività di governo: questa è una falsità, il governo ha continuato a lavorare perché è iniziata la fase due, dopo la fase uno».


Fiducia nei mercati ed equilibrio dei conti


Il premier ha poi parlato della necessità di consolidare la fiducia dei mercati. Con la prossima manovra si dovrà ottenere un equilibrio nei conti  perché «le regole europee rimangono in vigore finché non riusciremo a cambiarle». I provvedimenti che dovranno essere portati avanti dal governo richiederanno «visione, coraggio, tempo, impongono di uscire dalla dimensione della campagna elettorale e entrare in una visione strategica e lungimirante, diversa dal collezionare like nella moderna agorà digitale».


Infine, la Flat Tax


Ha concluso il suo discorso intervenendo sulla tanto discussa flat tax, su cui sicuramente ci sarà da lavorare, ma prima bisogna pensare a «una riforma organica del fisco di cui il Paese ha bisogno e che attende da anni»