Il presidente della Regione denuncia la mancanza di risposte da parte di Laura Castelli e chiama i lavoratori alla mobilitazione. Domani le manifestazioni di protesta dei sindacati
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Il presidente della Regione, Mario Oliverio, mette le mani avanti e avverte che sulla vertenza Lsu-Lpu si mette male. «Purtroppo - afferma in una nota il governatore -, ho dovuto prendere atto della indisponibilità della Sottosegretaria, Laura Castelli, ad interloquire sulla problematica malgrado la sollecitazione di alcuni componenti della Commissione, tra i quali il senatore calabrese, Ernesto Magorno, che ringrazio per la sensibilità e l'impegno su questa drammatica questione sociale».
In altre parole, la maggioranza parlamentare sembra aver eretto un muro di gomma intorno alla vicenda che riguarda il futuro lavorativo di 4.500 precari che da decenni lavorano negli enti locali calabresi. Il 31 dicembre scade il contratto e per il momento non c’è alcuna certezza né sui rinnovi, né sulla agognata stabilizzazione.
«Nel corso della giornata - continua Oliverio - ho interloquito ripetutamente con alcuni componenti della Commissione Finanze del Senato dove è in corso di esame la Legge di Bilancio al fine di illustrare e sollecitare soluzione positive, relativamente al finanziamento del fondo di 50 milioni di euro per la stabilizzazione dei 4500 lavoratori ex Lsu-lpu della Calabria. L'atteggiamento poco Istituzionale della Sottosegretaria Castelli mi preoccupa perché rivelatore di un vuoto di proposta che potrebbe determinare una situazione davvero difficile per migliaia di famiglie e per centinaia di Comuni calabresi».
Difficile dire come andrà a finire, anche se è certo che la maggioranza ha presentato un emendamento che dovrebbe risolvere la questione. In che termini, però, non è dato sapere. Il rischio, infatti, è che si punti alle sole assunzioni a tempo indeterminato (in pratica le stabilizzazioni), che però lascerebbero per strada gran parte dei lavoratori coinvolti, perché sono pochi i Comuni che potrebbero assicurare il “posto fisso”. Una scelta di principio che era stata messa nero su bianco in un emendamento presentato ma poi superato da una nuova proposta. Almeno è quanto assicura il senatore calabrese cinquestelle Giuseppe Auddino.
Dal canto suo, Oliverio incalza: «Difronte a questa situazione è necessario che la Calabria, a partire dai lavoratori interessati, assuma le iniziative di mobilitazione necessarie a difendere diritti già conquistati ed a impedire involuzioni e notevoli passi indietro».
Una chiamata alle armi che rende ancora più incandescente la vigila delle manifestazioni di protesta indette per domani, lunedì 17 dicembre, da Cgil, Cisl e Uil, che hanno dato appuntamento ai lavoratori a Cosenza e a Villa San Giovanni.
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