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Il primo dato emerso dalla due giorni di Lorenzo Cesa in Calabria è il sostegno alla candidatura di Enzo Ciconte a sindaco di Catanzaro. Una scelta non dettata dalla volontà di costruire un ticket con il Pd, al contrario le posizioni dell’Udc sono molto distanti da quelle democrat.
Ma l’aspirante primo cittadino del capouogo ha alle spalle un percorso più orientato verso il centro che a sinistra, dal quale non si è mai discostato. Cesa lo conferma: «Ciconte è uno di noi, è un democratico cristiano - spiega – E’ una bravissima persona, ma la nostra scelta è anche programmatica. Abbiamo in mente tante cose da fare per Catanzaro».
L’appoggio a Ciconte va in controtendenza con la politica perseguita a livello nazionale ed europeo: «Stiamo tentando di ricostruire quell’area democristiana essenziale per il nostro Paese. Un partito del buon senso, a difesa dei valori della vita, della famiglia, della persona. Le alleanze? – aggiunge Cesa - Sono un discorso secondario, anche se nutriamo l’ambizione di costituire un grande partito ispirato al Partito Popolare Europeo».
Proprio il Ppe in cui confluiscono gli esponenti di Forza Italia. Facile quindi ipotizzare anche in Calabria un prossimo ricongiungimento dello scudo crociato con Forza Italia. Anche in virtù degli ottimi uffici che legano Lorenzo Cesa a Mario e Roberto Occhiuto. L’alleanza, più che probabile, si consumerà nella prospettiva delle regionali 2019, non così lontane.
La presenza dell’europarlamentare ha dato sostanza alle fasi congressuali dell’Udc, coordinate da Francesco Talarico ed arricchite a Cosenza dalla partecipazione del consigliere regionale Flora Sculco, sempre più in rotta di collisione con il governatore.
Salvatore Bruno