Weekend in chiaroscuro per il sindaco del capoluogo Nicola Fiorita, iniziato nel migliore dei modi ma finito invece tutt'altro che bene. Venerdì sera, infatti, ha avuto un ottimo riscontro. Se non altro in fatto di distensione dei rapporti istituzionali con il suo omologo lametino Paolo Mascaro dopo le polemiche roventi sull'ormai vessata questione del nome dell'aeroporto. Vicenda spinosa, assurta agli onori della cronaca, però neppure sfiorata nel primo incontro pubblico tra i due "capi" dei rispettivi Comuni avvenuto appunto tre giorni fa in una nota struttura ricettiva situata alle porte di Lamezia.

L'occasione dell'incontro Fiorita-Mascaro

L'occasione dell'incontro fra i due sindaci? L'assemblea costituente di FenImpresa Catanzaro, presieduta adesso da Luca Marino (affiancato dal vice Alessandro Astorino) dopo la nomina dei vertici nazionali dello stesso sodalizio di operatori economici arrivata al termine dell'evento. Una prestigiosa investitura per i diretti interessati, ricevuta proprio alla presenza di rappresentanze politiche di spicco in ambito regionale e provinciale. Comunque sia, calorosa, e dunque nient'affatto formale, la stretta di mano tra i primi cittadini di Catanzaro e Lamezia alla citata riunione di Fenimpresa.

Sabato è cambiata la musica per Fiorita

Sabato, però, ecco la prima grana, per così definirla, per il neosindaco catanzarese: un esposto presentato sui pontili del porto di Lido. Vicenda annosa su cui Fiorita si era di recente sbilanciato, addirittura definendola in pratica pressoché risolta. Ma non è finita qui. Perché circa 48 ore dopo l'annuncio, sempre ad opera di Fiorita, di aver reperito i fondi per la creazione di nuovi loculi nei cimiteri di via Francesco Paglia (zona Stadio-Pontepiccolo) e dei quartieri Lido e Gagliano, purtroppo saturi, ecco un'altra contestazione giunta nella giornata di ieri. Mossa dagli esponenti dei gruppi di opposizione nel civico consesso di Palazzo De Nobili, Alleanza per Catanzaro e Catanzaro Azzurra. Che hanno criticato aspramente l'atto, un'ordinanza, con cui il sindaco ha puntualizzato di aver dato disposizione affinché fossero ricavati i posti in cui poter far finalmente riposare in pace le salme giacenti negli obitori.

La dura nota stampa di parte dell'opposizione

Ad avviso degli appena citati esponenti della minoranza: «Il sindaco nei giorni scorsi ha firmato un’ordinanza tramite cui viene stabilita l’inumazione d’ufficio delle salme giacenti negli obitori comunali. Fermo restando l’oggettivo problema della carenza di ricettività dei cimiteri, desta perplessità lo strumento tecnico a cui si è fatto ricorso. La scarsità di loculi non è certo un grave problema emerso oggi, bensì di molto risalente. Sfugge allora la motivazione che ha spinto il primo cittadino a scegliere tale opzione invece di programmare un progressivo miglioramento della gestione dei cimiteri. Quale insomma il motivo dell'utilizzo di un provvedimento extra ordinem, quasi fosse una sorta di ultima spiaggia?». Ma le domande non finiscono qui. La giaculatoria di interrogativi è davvero lunga. «Ci chiediamo - hanno continuato - perché non concordare con gli uffici le procedure di inumazione e successiva tumulazione, quando i nuovi loculi saranno effettivamente disponibili? E per quale ragione inoltre non ha consultato gli altri organi del Comune? Perché, in estrema sintesi, ha scavalcato l’intera Amministrazione? Forse Fiorita non ha compreso che i tempi dei podestà sono finiti da un pezzo e gli enti locali sono fondati su procedure amministrative più complesse, democratiche e trasparenti, di un "comando". Sempre ammesso che, nel caso di specie, di ordinanza possa parlarsi. Considerato come tutte le attività propedeutiche all’inumazione d’ufficio sembrerebbe fossero già da giorni praticate nei cimiteri. Si tratterebbe quindi più di una presa d’atto della situazione esistente - hanno concluso - che di un impulso dato a un'azione innovativa. Ci pare allora di assistere all''ennesimo cortocircuito dell'Amministrazione Fiorita. Che inizia - hanno concluso la nota - a soccombere sotto la manifesta incapacità di governare il capoluogo. Una realtà complicata, che ha bisogno di recuperare normalità nella gestione dell’ordinario e non di estemporanee trovate mediatiche poco concrete».