VIDEO | Colpo di scena durante la discussione sulla nuova disciplina che dovrebbe riunire sotto un’unica società pubblica il ciclo integrato di acqua e rifiuti. Occhiuto in imbarazzo. Tutto rinviato al 19 aprile
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«Sono cosciente del fatto che a volte per la voglia di far presto rinunciamo a prenderci il tempo necessario per fare la concertazione e le sue liturgie, però su alcuni ambiti come quello dell’idrico e dei rifiuti, mentre dobbiamo cogliere la sfida del Pnrr, non c’è tempo da perdere. Non c’era tempo per fermarsi, perché quello che stiamo facendo oggi doveva essere fatto tempo fa».
Così il presidente della giunta Roberto Occhiuto aveva concluso il suo intervento che preannunciava il voto sul progetto di legge sull’organizzazione dei servizi ambientali, Ma il colpo di scena era dietro l’angolo, o meglio annidato tra i banchi dell’opposizione, generando una paralisi per questioni di natura prettamente giuridica. I diversi conciliaboli tra i gruppi di minoranza hanno infatti partorito un dubbio nella maggioranza rispetto alla futura inattaccabilità dell’importante provvedimento.
L’opposizione ha tentato il colpaccio e con Alecci, nella dichiarazione di voto, ha chiesto se per leggi istitutive di questo tipo ci voglia una maggioranza qualificata dei 2/3 con voto favorevole. Il presidente Filippo Mancuso, guardandosi intorno, è costretto a sospendere la seduta per consultarsi con l’ufficio legislativo, premettendo che non si sta costituendo una società consortile.
La consultazione è frenetica anche con il presidente Occhiuto. Pochi minuti dopo però Mancuso spiega che nessuna delle fattispecie paventate dalla minoranza è ricompresa dalla legge che prevede solo una riorganizzazione del settore. Lo Schiavo cita allora l’articolo 4 comma 1 della proposta che prevede l’istituzione dell’Autorità unica. Per Fausto Orsomarso però «non c’è più tempo» da perdere. Il capogruppo del Pd, Nicola Irto, fa notare che una cosa è l’urgenza, un’altra cosa è il merito della legge: «Quando lo Statuto dice che ci vuole una maggioranza qualificata è per evitare che una minoranza possa strumentalizzare i lavori». Davide Tavernise (M5s) che ha presentato tre emendamenti sottolinea che dall’accoglimento o meno di tali suggerimenti dipenderà il voto pentastellato.
Occhiuto argomenta che il bando Pnrr con scadenza al 19 maggio è quello che farà recuperare i 104 milioni persi col bando React eu. Ammette che non è in grado di dire se si riuscirà a partecipare, giustificando così la fretta di approvare la legge, ma aggiunge; «Siccome la bellezza delle assemblee è quella di assumersi la responsabilità di ciò che si fa, io non me la sento di sottrarre al voto una legge così importante per una interpretazione legislativa, anche perché stiamo semplicemente riorganizzando Autorità che erano già costituite. L’interpretazione di Alecci riguarda le società consortili, noi stiamo riorganizzando la governance dell’Autorità idrica».
La maggioranza di centrodestra per bocca di Giuseppe Graziano manifesta la disponibilità e l’urgenza di votare la legge, argomentando anche giuridicamente la scelta e dando manforte al presidente.
Ma non basta, perché Mancuso dopo un confronto lampo con Occhiuto chiede una nuova sospensione per incontrare tutti i capigruppo. Dalla maggioranza le colombe provano a far ragionare i capigruppo della minoranza – tra le offerte per una felice conclusione della vicenda anche l’accoglimento di due dei tre emendamenti presentati da Tavernise - che ovviamente non aspettavano altro che mettere in risalto come l’agire “in solitaria” del presidente abbia messo in difficoltà anche la sua stessa maggioranza.
Alla fine, è stato tutto rinviato alla seduta del 19 aprile.