A Perfidia la parlamentare affonda il coltello nelle divisioni del centrosinistra a Rende: «Anche alla Camera Pd e M5s non votano quasi mai insieme». Poi ne ha anche per i suoi: «Diversi sono inutili…»
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«Dai banchi della Lega facciamo sempre un gioco quando si vota alla Camera: controlliamo cosa fa la sinistra e Pd e M5s non votano mai nello stesso modo». Simona Loizzo prova ad affondare il coltello nelle divisioni del centrosinistra: dall’esempio nazionale passa a quello sulle Comunali calabrese. Il campo di confronto è Perfidia, talk di LaC Tv condotto da Antonella Grippo.
Il caso specifico, invece, sono le amministrative di Rende, dove i socialisti schierano Sandro Principe, il Pd (confermando la sintonia con la gestione di Marcello Manna) sostiene Giovanni Bilotti e il M5s candida a sindaco Rossella Gallo. Ognuno per conto suo: «A Rende il centrodestra va unito alle elezioni – evidenzia Loizzo – e sorprende che dall’altra parte un candidato socialista come Sandro Principe non abbia avuto il sostegno del Pd. Vogliamo dire che Principe non era un candidato autorevole?».
La domanda contiene in sé la risposta e serve a piazzare la stoccata: «Diciamo che in molte realtà cittadine, così come in Parlamento, siete incapaci di trovare una linea unitaria perché non c’è. Per il centrodestra è diverso: Fratelli d’Italia ha proposto Ghionna per Rende e noi abbiamo detto sì. Da parte nostra c’è la volontà di unire, non quella di dire “se il candidato non è mio non lo sostengo”».
In studio c’è il parlamentare Riccardo Tucci del Movimento Cinquestelle che forse non è il bersaglio giusto per l’attacco: «Per due volte ho sostenuto candidati del Pd. A Vibo (Enzo Romeo, ndr) e Lamezia (Doris Lo Moro, presente in studio e sostenuta in effetti da tutto il centrosinistra e anche dai calendiani di Azione)». E poi, sempre Tucci, «non ho seguito la questione di Rende in prima persona ma non si è trovata la quadra su eventuali dinamiche post-elettorali».
Chiusa la questione del centrosinistra sfilacciato, Loizzo ne ha anche per i suoi. Nel Confessionale definisce Salvini «molto figo e molto ruvido, però l’anima che più mi piace di Matteo è quella del ragazzo di oratorio, un ragazzo perbene oltre che una persona di straordinaria intelligenza».
Meno entusiastica la valutazione dei leghisti calabresi. Chi è il più inutile?, chiede Grippo. «Ce ne sono diversi inutili, però dirne proprio uno mi sembra scorretto – risponde la parlamentare –. Ma alcuni sono dei soprammobili». Una carezza per Principe e una bastonata metaforica ai suoi: sembra il mondo al contrario, per citare il volume di un altro leghista che difende i colori della Lega all’Europarlamento.