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«Dott. Mangialavori, stiamo sorseggiando un tè in piena tranquillità». In altre parole, caro Giuseppe stai sereno. È il sinistro augurio di “lettiana” memoria che risuona nella foto pubblicata su Facebook da Cesare Staropoli, responsabile della comunicazione del Pd di Serra San Bruno. Nell’immagine si vedono, seduti al tavolino di un bar, i consiglieri comunali di Vibo del Pd Giuseppe Cutrullà e Giovanni Russo, l’ex assessore Vito Pitaro, sempre del Pd, il presidente del Consiglio comunale Stefano Luciano (da poco Ap) e il deputato democrat Bruno Censore, uomo forte del partito vibonese. Da notare che questi ultimi due è la prima volta che appaiono insieme in una foto “ufficiale”.
Tutti ostentano un sorriso molto divertito, consapevoli di aver confezionato uno sfottò politico destinato a passare di cellulare in cellulare, almeno tra quelli più interessati alle vicende della politica locale.
La foto, infatti, rappresenta un’indiretta risposta all’intervista che oggi Mangialavori ha concesso alle testate web di LaC. Tra le dichiarazioni rilasciate dal vice coordinatore regionale di Forza Italia, anche l’affermazione secondo la quale la recente adesione di Luciano ad Alternativa popolare non lo preoccupa più di tanto. «Non credo - ha affermato Mangialavori - che i candidati di “contorno”, i quali non hanno alcuna possibilità di essere eletti, possano influenzare il risultato delle prossime elezioni politiche».
Allusione allo stesso presidente del Consiglio comunale, che prima condivideva con l’esponente di Forza Italia un accordo politico che ora sembra essere andato in frantumi. L’eventuale candidatura di Luciano alle prossime elezioni politiche, al di là del difficile conseguimento di un risultato personale, porterebbe però acqua (e voti) al mulino di Censore, grazie al nuovo sistema elettorale. Insomma, un groviglio di strategie difficili da comprendere per chi non è un addetto ai lavori, ma chiarissime per chi si gioca questa partita nelle urne. Una sfida che a quanto pare è già iniziata e per ora si combatte a colpi di interviste sui giornali e foto sui social.
Enrico De Girolamo
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