INTERVISTA | Mangialavori: «Censore non si è rafforzato, l’aiuto dei candidati di “contorno” conta poco»

Il vice coordinatore regionale di Forza Italia ostenta sicurezza nonostante il recente passaggio di Stefano Luciano ad Ap lo abbia privato di un alleato in vista delle elezioni politiche. E sulla maggioranza al Comune di Vibo rassicura: «Reggerà»
di Enrico De Girolamo
19 dicembre 2017
15:16

«Non credo che i candidati di “contorno”, i quali non hanno alcuna possibilità di essere eletti, possano influenzare il risultato delle prossime elezioni politiche. Questo sarà un voto d’opinione, diverso da tutti gli altri».
Giuseppe Mangialavori, vice coordinatore di Forza Italia e giovane rampante della politica vibonese, ostenta sicurezza e misura le parole per non far trasparire eccessivo disappunto per le novità che hanno alterato gli equilibri sul territorio.

 


Il recente ingresso in Ap del presidente del Consiglio comunale di Vibo, Stefano Luciano, mette a rischio la maggioranza del sindaco Costa?

«No credo. Per quanto mi riguarda non cambia nulla. Al Comune abbiamo fatto una aggregazione civica, quindi politicamente al di fuori dell’Amministrazione ognuno si colloca dove preferisce. Per il momento, quindi, non vedo problemi per la tenuta della maggioranza che sostiene il sindaco».

 

Eppure, il passaggio di Luciano con il partito di Alfano e Gentile è stato visto come un duro colpo nei suoi confronti, perché potrebbe indebolire la sua eventuale candidatura alle politiche, facendo venir meno i voti che portava in dote...

«Luciano è sempre stato di sinistra, quindi non sono sorpreso dal suo ingresso in un partito che attualmente governa con il Pd. Spetterà ai cittadini capire il senso della sua eventuale candidatura, in particolare comprendere se si tratta di una candidatura che può dare o togliere qualcosa al Vibonese. Per quanto mi riguarda ho dato al mio partito la disponibilità a candidarmi. So solo che sono sempre stato abituato a contare sulle mie forze. Chi vorrà aiutarmi sarà il benvenuto, ma non mi pongo preventivamente il problema di chi è con me e chi no. Io ce la metterò tutta, affiancato dai miei, se poi qualcuno si vorrà unire ne sarò contento, in caso contrario non c’è problema. Non possono stare tutti con me, altrimenti sarebbe troppo facile».

 

In seguito agli assestamenti politici degli ultimi giorni, la posizione di Bruno Censore, deputato Pd uscente e suo principale competitor sul territorio, sembra essersi rafforzata. È d’accordo?

«Questo è tutto da vedersi. Io non sono affatto certo che la sua candidatura sia oggi più forte. Le prossime elezioni politiche saranno diverse da tutte le altre perché conterà molto il voto d’opinione e saranno i cittadini a valutare chi davvero può fare qualcosa per questo territorio, che finora non è stato adeguatamente rappresentato a Roma».


Enrico De Girolamo

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