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Importante iniziativa ieri pomeriggio a Vibo Marina, organizzata dal Partito Democratico per discutere con l'assessore regionale Guccione, il sottosegretario all'Ambiente Silvia Velo, e il candidato sindaco Antonio Lo Schiavo, dei piani di sviluppo per la frazione, colpita in questi anni dalla dismissione di varie realtà industriali, e dalla malagestione del porto. "Dallo sviluppo industriale ai cimiteri delle fabbriche in disuso: tra rischi ambientali e nuovi posti di lavoro" il tema del convegno, che ha visto l'ampia partecipazione della popolazione di Vibo Marina. Al tavolo dei relatori hanno preso posto anche il segretario della sezione Pd di Vibo Marina, Francesco Barbieri, e il segretario cittadino del Pd di Vibo Valentia, Stefano Soriano, che ha moderato i lavori.
«Vogliamo ridare un'idea di sviluppo sostenibile alla città e restituire all'Amministrazione comunale quel ruolo che fin qui non ha avuto, specie su Vibo Marina - ha dichiarato Lo Schiavo - dove il Comune si deve riappropriare del suo compito strategico di coordinamento delle attività portuali, tenendo insieme tutte le sue peculiarità, dalla pesca al turismo e all'industria. La nostra sfida è rivolta a portare una nuova classe dirigente qualificata e competente a governare questo processo di sviluppo, ponendo sui tavoli dei governi regionale e nazionale le tematiche più urgenti della città».
Lo Schiavo ha poi aggiunto: «C'è un deserto produttivo e ci sono imprese che chiudono i battenti ogni giorno, ma noi non vogliamo semplicemente chiedere un aiuto fine a se stesso. Noi chiediamo che si possa ragionare insieme e aprire un tavolo nazionale sulla nostra città con tutti gli attori parte in causa dello sviluppo, dal ministero alla Regione, al Comune e alle altre istituzioni, per realizzare un apposito accordo di programma, com'è stato fatto altrove, che consenta di bonificare i siti industriali dismessi e di rilanciare l'economia dell'area con soluzioni sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico. Partendo, dal sito dell'Italcementi, dagli studi fatti e da idee innovative come la piattaforma per il trattamento dei rifiuti differenziati, del vetro o dei Raee. Poi la questione dei depositi costieri, utilizzati da tutta la regione ma causa di un danno ambientale serio per il nostro territorio. Danni che devono trovare un'adeguata contropartita in risorse che rimangano alla città per essere impiegate in finalità sociali e in politiche di sviluppo. Vogliamo essere fautori di un approccio serio ai problemi e di una politica che non fa piagnistei ma ci mette la faccia, proponendo idee e soluzioni prima di chiedere semplicemente i soldi. E abbiamo l'ambizione di riportare Vibo ad una maggiore autorevolezza politica, rifiutando i facili stereotipi di una città finita o "fuori controllo", contrapponendo ad essi le tante intelligenze che hanno il coraggio e la volontà per cambiarla».
Così l'assessore Carlo Guccione: «Vibo Valentia vive un momento drammatico dal punto di vista economico e produttivo, con realtà importanti che rischiano di essere cancellate. Ma possiede anche delle potenzialità da cui ripartire come il sito Italcementi e il porto. Da questi punti di forza si può iniziare a costruire un processo di sviluppo su scala regionale. Dobbiamo farlo avendo come regista il Comune e, da questo punto di vista, il tavolo deve poter contare su risorse idonee a sostenere questo processo di sviluppo provenienti dalla nuova programmazione comunitaria. Oggi abbiamo la possibilità concreta di rilanciare l'ipotesi di sviluppo che viene suggerita dal candidato sindaco Antonio Lo Schiavo, che sta dentro la nostra visione strategica come Regione oltre ad essere in linea con il governo nazionale, realizzando un progetto di forte impatto sull'economia calabrese». Guccione ha poi aggiunto: «Sono però da evitare le intromissioni delle istituzioni, che devono fare il loro dovere e non tifare per l'uno o per l'altro candidato. Lo dico in qualità di controllore delle Camere di commercio, che devono perseguire gli scopi per i quali sono preposte. Se io fossi di Vibo, voterei per Antonio Lo Schiavo perché sta dentro un processo, che abbiamo avviato alla Regione, di rottura dal consociativismo e dal trasversalismo che hanno ridotto la Calabria in queste condizioni. Questi meccanismi li vogliamo rompere per sempre. Renzi è stato capace di chiudere con il passato con fatti concreti e di dare una speranza di un possibile cambiamento. La stessa cosa la faremo noi: romperemo questi equilibri e anche il segnale che verrà da Vibo con la vittoria di Lo Schiavo, e quello già arrivato da Reggio con Falcomatà, ci dicono che questo processo di rinnovamento coinvolge anche la Calabria. Per questo vi invito a sostenere Lo Schiavo che, sono certo, sarà un bravo sindaco che, attraverso una Regione e un governo amico, realizzerà risultati importanti già nel breve periodo».
Infine il sottosegretario all'Ambiente Silvia Velo: «In Calabria ho visto realtà che mi hanno colpito positivamente, specie laddove il nostro partito ha saputo mettere in campo forze di cambiamento. Come qui a Vibo, dove c'è una comunità che vuole ripartire e ha idee e proposte per essere protagonista. Ritengo molto importante la proposta del candidato Antonio Lo Schiavo di aprire un tavolo nazionale sulle problematiche dell'area industriale della città. Essa s'inquadra nel lavoro che il governo sta facendo per la riforma delle autorità portuali e sarebbe davvero importante che un accordo di programma per Vibo mettesse sul tavolo anche la questione della governance del porto che, entrando in un'autorità nazionale, come successo a Piombino realtà dalla quale provengo, avrebbe molti benefici. In ogni caso il porto di Vibo Marina non può restare fuori da una discussione nazionale per avere una sua centralità. Considerate il mio ministero e il Partito democratico a disposizione per vincere questa sfida per il cambiamento. Partendo da progetti proposti dal basso, dalla comunità locale, la sola che può predisporre un'ipotesi di sviluppo adeguata. E mi pare che anche su questo Lo Schiavo, che ha parlato di innovazione, sostenibilità, energie rinnovabili, abbia le idee molto chiare. Con Antonio e con la nuova giunta regionale, che sta dimostrando una discontinuità straordinariamente positiva rispetto a quella precedente, si potrà avviare una nuova fase per la città e per la regione che sarà accompagnata dal governo nazionale. Lo dobbiamo ai calabresi, ma lo dobbiamo anche al Paese che ha bisogno del Mezzogiorno per ripartire».