Emiliano arriva in Calabria per provare a strutturare il suo movimento ancora in fase embrionale, dopo la chiusura delle convenzioni. Un tour partito da Reggio Calabria per proseguire poi a Lamezia e, infine, a Cosenza.

 

Il governatore della Puglia si dice ottimista per il futuro della sua area e considera il risultato raggiunto comunque soddisfacente e un buon viatico per le primarie. L’8% raccolto a livello nazionale (un po’ di meno in Calabria con il 6%) sarebbe sufficiente per immaginare un’alternativa a Renzi. «Soprattutto – sottolinea Emiliano – è la prima volta che nel Pd nasce un movimento dal Sud e per il Sud».

 

Ed il messaggio al Mezzogiorno è chiarissimo: «Realizzare il coordinamento delle Regioni del Mezzogiorno che Renzi ha tanto osteggiato. Renzi – ha detto ancora Emiliano a Reggio Calabria - come segretario e come premier ha chiesto ai colleghi presidenti di Regione di non fare corpo unico, ma di farsi affrontare come gli Orazi e i Curiazi, uno alla volta. Io, invece, sono delle idea che se il Sud si coordina e se noi avessimo la capacità di andare alle trattativa tutti insieme, ad esempio quella sul fondo sanitario nazionale o quella sul commissariamento della Calabria che Oliverio vuole, avremmo più possibilità di ottenere risultati. Il presidente delle Calabria avrebbe avuto più facilmente il commissariamento della sanità, se avessimo avuto il coordinamento, chiedere le cose per favore a questi di Roma non serve a nulla». Ad Oliverio, convertitosi al renzismo sulla via di Damasco, saranno fischiate le orecchie.

 

E poi l’appello al voto per chiudere l’era del sindaco di Firenze o, quantomeno, arginare la deriva dell’uomo solo al comando.

 

«Se Renzi va sotto il 50% e gli altri due candidati alla segreteria del Pd riescono ad avere una buona affermazione, cambia il mondo e cambia questa idea di partito dell'uomo solo al comando – ha detto ancora Emiliano - La nostra è una mozione - ha aggiunto - che non ci sarebbe stata se non ce ne fosse stata la necessità. Siamo stati quasi costretti a candidarci per evitare che il congresso si svolgesse tra l'ex Presidente del Consiglio ed il suo Ministro della Giustizia. Un po' come se io avessi fatto le primarie con un mio assessore. Questa ovviamente è costata tanta fatica perchè avere 22 mila persone che hanno costruito con noi un fronte democratico, persone che prima non conoscevo perchè non avevo una corrente, non avevo mai messo il naso fuori dalla Puglia, è un'emozione bellissima. Peraltro vi assicuro che sono tutte persone con un nome e un cognome, esistenti, a differenza delle migliaia e migliaia di tessere che leggo sui giornali che sono tessere fantasma. Quindi, sono molto contento».

 

Durissima, infine, la stoccata contro la Città Metropolitana e sui reali finanziamenti che dovrebbero arrivare dai patti per il Sud.

 

«I soldi che dovrebbe arrivare – dice Emiliano - arrivano solo in parte e, praticamente, hanno posticipato 35 milioni su 46 a dopo il 2020 con regola, però che dobbiamo cantierizzarele opere entro il 2019. Una perfetta truffa perpetrata con la stipula dei patti per il Sud. De Vincenti dice che mento sapendo di mentire, ma sa che i soldi non ci sono. Il Mezzogiorno non può essere preso in giro in questo modo»

 

Riccardo Tripepi