Ha lasciato un segno il ministro Lanzetta. Non grazie alla sua opera agli Affari regionali, ma grazie a una 'strana' intervista concessa a Roncone del Corriere. Qui la donna, nota in tutta Italia per il suo impegno contro la 'ndrangheta nei giorni in cui guidava il comune di Monasterace, si è fatta trascinare in una intervista sulla sua 'invisibilità' al governo, e infine è scivolata anche sull'evento che la rese famosa, le minacce subite, che la costrinsero anche a girare con la scorta.


"Non sono invisibile, siete voi giornalisti che non mi avete voluta intervistare - ha dichiarato la Lanzetta - non credo vi siate persi granchè. Il lavoro del mio ministero è sopratutto un lavoro di raccordo, un certo tipo di attività piuttosto buia, nascosta". "Renzi in consiglio dei ministri parla tantissimo - aggiunge - è un vulcano di idee, quando poi qualcuno di noi ministri vuole dire qualcosa, uno alza la mano e lui ci fa parlare".


Ma la battuta che più sconvolge arriva alla fine dell'intervista di Roncone."Ndrangheta? Io non ho mai parlato di 'ndrangheta, non l'ho fatto perchè per dire una cosa del genere bisogna avere le prove". Peccato che con Goffredo Buccini, altro giornalista del Corriere, ha scritto anche un libro: "L'Italia di quaggiù, Maria Carmela Lanzetta, e alle altre donne che combattono la 'ndrangheta".