I vertici regionali e nazionali del Psi precisano il significato della presenza del partito alla manifestazione di Renzi dopo il post del sindaco di Diamante che lasciava intendere una campagna comune per le Regionali all'insegna del rinnovamento
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Il Psi che ha partecipato in massa alla Leopolda di Matteo Renzi e che sta sostenendo il governo Conte bis insieme a Pd, Italia Viva, Cinque Stelle e gli alti gruppi della sinistra, precisa che in Calabria nulla è stato ancora deciso e che l’argomento neanche è stato sfiorato a Firenze. Un modo per replicare ad Ernesto Magorno più che agli organi di stampa che ne hanno riportato un post apparso sulla sua pagina facebook, con il quale aveva detto che il Psi per la Calabria aveva condiviso l’idea di un rinnovamento totale.
Eppure il segretario nazionale Enzo Maraio, ritratto nella foto a corredo del post, cade dalle nuvole insieme alla sua vice Francesca Rosa D’Ambra. «Il Psi ha partecipato, con una nutrita delegazione, alla Leopolda 10, in virtù di un accordo tecnico che ha segnato la costituzione al Senato, del gruppo Partito Socialista Italiano – Italia Viva, aprendo una nuova fase di costruzione di un progetto riformista che abbia come obiettivo principale l’unità del centrosinistra e che veda la partecipazione di tutti i movimenti e partiti politici riformisti, ognuno nella propria identità ed autonomia – scrivono i due - Da alcune indiscrezioni riportate da organi di stampa calabresi, apprendiamo, ignari che, nel corso della kermesse si sia tenuto un ipotetico incontro sulle future regionali in Calabria, riportando una foto scattata in un momento di convivialità. Ci teniamo a sottolineare che non era nella nostra agenda politica nessuna discussione in merito alle Regionali in Calabria, né si è mai tenuto un incontro. La Calabria, in un momento così delicato, non ha bisogno di ulteriori divisioni ma di condivisioni e il lavoro che sta facendo la segreteria regionale è la costruzione di una grande alleanza riformista e aperta alla società per un governo di svolta».
Quale dovrebbe essere questo progetto non è per nulla chiaro, ma non lo è neanche la linea del Psi con Riccardo Nencini che prima aveva detto mai nei gruppi parlamentari di Renzi, per poi entrare a farvi parte e adesso non sa neanche se è arrivato o meno il momento di confluire nella nuova formazione politica.
Ma a precisare la linea “chiara” del Psi è anche Luigi Incarnato che trova perfettamente naturale la sua presenza alla Leopolda, l’alleanza del Psi con il Pd a Roma e il suo ruolo di principale sostenitore della ricandidatura di Mario Oliverio che proprio il Pd ha messo da parte.
«Circolano in Calabria congetture e confutazioni sul significato da attribuire alla mia presenza a Firenze alla convention di Italia Viva – scrive Incarnato - È proprio elementare ribadire che sono qui con la delegazione nazionale del Psi, guidata dal segretario Enzo Mario e della quale faccio parte anche in quanto dirigente nazionale. Una precisazione futile rispetto alle ciarle ed ai sospetti di cui è ben afflitto il confronto politico calabrese, ormai in preda alle convulsioni. Nella mia vita, trasparente ogni oltre limite, ho svolto ruoli e lavorato senza mai essere né il postino né la posta pneumatica di alcuno. Semmai, talvolta volentieri, altre no, ho ricevuto la posta ed il portalettere di qualcuno. Sono stati due giorni molto pieni e vissuti con partecipazione ad un confronto di altissimo livello, sul futuro dell'Italia e del mondo, che le questioni elettorali calabresi davvero non sono state neppure sfiorate. Il Psi calabrese – scrive Incarnato - unitamente con quello nazionale, ha già espresso la posizione sulla prossima tornata elettorale, l'ha già illustrata e non è difficile immaginare che la porterà avanti fino in fondo. Contro i veti, i populismi, i giudizi sommari e le "comari" sempre alla ricerca di un marciapiedi sul quale spruzzare invidie e maldicenze. In Calabria occorre volare alto, come in questi due giorni a Firenze, occorre continuare a lavorare per far uscire la Calabria dalla profonda crisi economica, sociale e morale in cui si è infilata nella passata legislatura. Cinque anni fa è iniziato un percorso di cambiamento e pulizia che va portato a termine. Questo percorso è stato condiviso da chi ieri guidava il Pd calabrese».
E poi, finalmente, Incarnato traduce dal politichese e si scaglia contro Ernesto Magorno che con Mario Oliverio ha rotto da lungo tempo.
«Oggi chi ha deciso di seguire Renzi non può pensare di lavarsi la coscienza chiedendo il rinnovamento, dimenticando il recente passato. È finito il tempo degli slogan, di chi ha usato postazioni politiche per interessi personali. In Calabria la partita in gioco è il futuro di giovani e donne e non il destino dei singoli. La Calabria non ha bisogno di ulteriori divisioni, ma di condivisioni. Il lavoro che il partito calabrese sta facendo è di costruzione una grande alleanza, aperta alla parte sana della società calabrese, mondo delle imprese, professioni, associazioni e società civile».
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