«Corigliano Rossano perde una incredibile occasione di sviluppo sostenibile e di rilancio del territorio con la creazione di una hydrogen valley, siamo convinti che investendo sulle rinnovabili si sarebbe creato un indotto straordinario. Questa era un’occasione per tutta la Sibaritide». Il consigliere regionale Davide Tavernise e la deputata Vittoria Baldino protestano contro la decisione dell’Enel, che non costruirà la centrale per produrre idrogeno e rinuncia così ai fondi stanziati dal Pnrr.

«Enel sta rinunciando a 14,7 milioni di euro»

«Grazie alla nuova dirigenza dell’Enel si rinuncia al finanziamento di 14,7 milioni di euro per la riconversione del sito dismesso di Sant’Irene attraverso fondi Pnrr gestiti dalla Regione Calabria - scrivono i due membri del Movimento 5 Stelle - è emblematico di una politica economica ed energetica che non prende in considerazione la transizione ecologica e le enormi ricadute positive che un’idea di tale portata innovativa può generare in termini di sviluppo, lavoro e futuro in un’area vasta come quella della Sibaritide».

Il mercato dell'idrogeno aumenterà nei prossimi anni

«La nuova dirigenza Enel ha così distrutto quello che attraverso il Pnrr si stava costruendo, una riconversione economica e sociale nel segno della sostenibilità di un sito industriale dismesso - continuano - Il mercato della produzione di idrogeno sarà sicuramente in forte aumento nei prossimi anni. L’UE prevede che l’idrogeno contribuirà per circa il 15% al mix energetico del blocco entro il 2050. Mobilità sostenibile, decarbonizzazione dei processi industriali, ottimizzazione della produzione di energia rinnovabili, le applicazioni dell’idrogeno sono tante, anche nella nostra regione come ad esempio il suo uso sui sei treni ad idrogeno destinati ai nuovi collegamenti ferroviari tra Cosenza e Catanzaro».

«La politica si faccia sentire»

«Con questa scelta Enel concretizza una visione antistorica del progresso - concludono Baldino e Tavernise - Speriamo che tutte le forze politiche facciano quadrato intorno alla bontà di questo progetto e riescano a convincere la dirigenza Enel a fare un passo indietro e a scommettere nuovamente e fortemente nelle potenzialità di siti strategici per il Paese, come quello di Sant’Irene».