Dopo il lockdown per la prima volta la pubblica assise si è riunita davanti ai cittadini per discutere del caos rifiuti e chiedere alla Regione di intervenire
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Bisogna trovare soluzioni percorribili perché l’emergenza rifiuti e il blocco della raccolta, alla quale ci si è visti costretti in questi giorni in cui gli impianti privati hanno chiuso i cancelli ai Comuni, non si trasformi in breve tempo anche in emergenza sanitaria.
Lo dice a chiare lettere l’amministrazione comunale di Saracena, guidata dal aindaco Renzo Russo, che ha celebrato ieri un consiglio comunale in piazza (per il rispetto delle normative anti contagio) proprio sul tema dei rifiuti. Dopo mesi di isolamento e riunioni consiliari dietro schermi di silicio si è potuto guardare negli occhi i cittadini e spiegare nel dettaglio costi e problematiche della raccolta in questa fase emergenziale che «però dura da più di vent’anni» ricorda il primo cittadino. «Ho ricordi dell’emergenza rifiuti da quando ero ragazzino, ora sono sindaco e siamo qui a dibattere dello stesso problema in Calabria e di rifiuti sparsi in ogni dove».
Dall’assise comunale di Saracena «esce una forte richiesta innanzitutto nei confronti del governo regionale per evitare – ha continuato il sindaco Russo - che questa emergenza rifiuti si trasformi in quella che è già in alcuni territori emergenza igienico sanitaria. Spero – ha aggiunto - che il commissario ad acta, Ida Cozza, possa celermente individuare quelli che sono i siti per gli impianti mancanti all’interno della provincia di Cosenza perché questo potrebbe contribuire a sbloccare la situazione».
Per l’assessore comunale all’ambiente, Franco Gagliardi, «la politica regionale deve corrispondere alle esigenze dei cittadini. Il problema dei rifiuti non può essere sottaciuto e va affrontato con determinazione».
Maggioranza ed opposizione si sono confrontati sui temi del momento con visioni proprie e sguardi prospettici rispetto ad un tema legato ad «una stagione di governo di questo comparto che si è rivelata fallimentare negli anni» ha dichiarato Luigi Pandolfi di Saracena in Comune. Il commissariamento di questo settore «non ha portato nessun utile, se non un aggravamento del comparto stesso». La visione dell’opposizione comunale di Saracena non guarda ai mega impianti come risoluzione del problema ne ad «concentrazione abnorme di rifiuti nei territori ma pensiamo che si debba valorizzare ogni singola realtà comunale incentivando pratiche virtuose e disincentivando pratiche che non tendano a rifiuti zero».
Smaltimento dell'umido
Ma mentre il sistema regionale non è in grado di assecondare le richieste dei territori e fa acqua da tutte le parti a Saracena, almeno per la frazione dell’umido, il Comune prova a fare da sé e rimette in vita un impianto di lombricoltura per trattare la frazione organica. Entrato in funzione nel 2016 dopo una prima fase di startup è stato bloccato «perché i processi messi in atto non portavano agli obiettivi sperati».
Ora dopo un finanziamento richiesto alla Regione Calabria dall’amministrazione Russo nel mese di Agosto si ripartirà con «un impianto innovativo e più moderno» capace di rispondere alla gestione dei rifiuti organici e quindi lo «smaltimento dell’umido per il nostro comune – ha spiegato Russo – sarà una risorsa che sarà positiva sia per l’ambiente ma anche e soprattutto per le tasche dei cittadini perché avremo un risparmio nelle bollette dei prossimi anni».