Il deputato uscente Domenico Furgiuele ha chiesto l'impegno di tutti, mentre il presidente del Consiglio regionale Mancuso polemizza con i vertici del partito: «Non trovo giusto che un uscente sia candidato in un territorio non suo»
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La Lega ha appena presentato a Lamezia Terme i suoi candidati, che il prossimo 25 settembre concorreranno per un seggio nei due rami del Parlamento. Come ormai noto, a correre nei collegi uninominali (in cui vige il sistema elettorale maggioritario) saranno Domenico Furgiuele (per la Camera) e Tilde Minasi (per il Senato). Mentre nei plurinominali (dove invece è invalso il metodo proporzionale) ai nastri di partenza ci saranno Simona Loizzo, Giacomo Saccomanno, Maria Carmela Iannini e Nicola Daniele (per Montecitorio) così come, ancora la Minasi, Fausto De Angelis e Caterina Capponi (per Palazzo Madama). Fra i rappresentanti istituzionali e di partito che hanno preso parte all'appuntamento odierno il segretario lametino del Carroccio Giuseppe Isabella, i consiglieri regionali Giuseppe Gelardi e Pietro Raso e il presidente dell'assemblea di Palazzo Campanella Filippo Mancuso.
Ad aprire il giro degli interventi il deputato uscente e maggiorente calabrese leghista di lungo corso Furgiuele: «Sono qui, malgrado non sia candidato in questo Collegio. Io infatti sono impegnato a Crotone. Ma la mia, al pari della vostra, dev'essere una battaglia di appartenenza. E mi rivolgo nella fattispecie in particolare ai giovani. Perché dobbiamo fare bella figura, dando una prova di concorrenza leale e costruttiva anche nel centrodestra. Ma l'avversario da battere resta la sinistra, quella che usa le tasse come una clave. Giorno 19, Matteo Salvini verrà a Crotone a chiudere la campagna elettorale calabrese e da qui partirà un pullman a posta per chiunque voglia venire».
Dopo l'intervento flash di Raso, le parole - per certi versi salaci - di Mancuso: «So che in ogni partito c'è una certa linea da seguire, però nell'ottica della democrazia interna penso sia giusto esprimere il dissenso. Che nell'occasione ribadisco. Perché io non trovo giusto che un uscente sia candidato in un territorio non suo. A me non interessa la politica nazionale bensì solo una Calabria che dal 2002 al 2020 ha perso centinaia e centinaia di migliaia di abitanti, a prescindere dai Governi succedutisi in questo arco temporale. Ma riaffermo la mia lealtà alla Lega, che mi ha dato tanto, come la presidenza dell'assise regionale».
Un breve saluto da Capponi, che incita i militanti a lavorare insieme: «Siamo sempre stati una famiglia e dobbiamo continuare a esserlo per farcela». Sulla stessa lunghezza d'onda Minasi, che aggiunge: «Non ci hanno aiutato a Roma. Mai. E le massime cariche istituzionali continueranno a non farlo. È il motivo per cui dobbiamo presentarci con risultati importanti. Solo così potremo incidere al massimo sui provvedimenti più urgenti da adottare. A cominciare da una radicale revisione del reddito di cittadinanza. Perché si deve sì aiutare, ma non a restare a far niente sul divano». A chiudere Saccomanno: «Questa sarà una tornata importantissima, dal momento che dopo ben 10 anni, di cui 9 con un Pd che grazie ai soliti trucchetti ci è andato senza titolo, si potrà esprimere un Governo eletto dal popolo (in realtà, al massimo, voluto, considerato che in Italia non c'è un'indicazione diretta, ndr)».