Come sempre, Flavio Stasi non le manda a dire. Soprattutto quando si vanno a toccare corde e temi cari ai calabresi. Come i diritti. Alla mobilità, alla salute.
Ospite di Pier Paolo Cambareri, nel corso dell’approfondimento giornalistico Dentro la notizia (rivedi la puntata), il sindaco di Corigliano Rossano non ha peli sulla lingua. Anzi, quasi sembra divertirsi nello sgretolare pezzo per pezzo ogni azione intrapresa dai governi, quello romano e quello catanzarese.
Il primo cittadino ionico risponde a domande sull’emergenza neve che ha flagellato – nei giorni scorsi – il territorio montano che amministra, condita – un effetto collaterale della vicenda – dallo scontro istituzionale con la Provincia di Cosenza; sulle giornate nerissime del trasporto ferroviario, quelle ancora più nere della sanità calabrese, con vista finale sulle elezioni regionali.

«La presidente della Provincia si nasconde dietro al suo dirigente ma dovrebbe farlo dimettere»

L’esordio è col botto. «Il comune di Corigliano Rossano ha garantito il servizio minimo, risolvendo il problema energia elettrica, mi ha riferito Enel, a 400 utenze – racconta Stasi riferendo dei problemi causati dalla neve nello scorso weekend –. Senza i mezzi comunali sarebbe stato impossibile scortare operai e gruppi elettrogeni di emergenza fino alle cabine. E ci siamo riusciti concludendo solo ieri sera. Quelle famiglie senza energia elettrica non hanno possibilità di riscaldarsi, di utilizzare l’acqua, ma per fortuna ieri sera abbiamo chiuso il cerchio garantendo l’indispensabile. Peraltro la statale 187 è in parte transitabile mentre la 188 continua ad essere impraticabile (a causa della neve e dei rami caduti sul manto stradale, ndr). Era importante raggiungere alcuni nuclei familiari rimasti isolati, con casi di condizioni di salute precari. Insomma, abbiamo ripristinato non la normalità la condizioni di vita dignitose».

«Le polemiche con la Provincia? La presidente gioca a nascondersi dietro al suo dirigente alla viabilità. Possono dire ciò che vogliono ma la 188 è ancora non transitabile, ciò significa che i mezzi provinciali non sono passati nemmeno una volta, mentre noi abbiamo raggiunto le famiglie da valle. Non li smentisco – dice Stasi – perché certamente avranno lavorato, ma da un’altra parte, non nel territorio di Corigliano Rossano dove sono arrivati solo tre giorni dopo l’emergenza. Da San Pietro in Angaro (frazione di Longobucco, ndr) a Rossano la strada è impercorribile, questo basta per dimostrare che da lì non sono passati. Eppure quella strada serve decine di famiglie e molte località».

Poi chiede le dimissioni del dirigente alla viabilità. «E no, non è una questione politica ma un disastro. La presidente fa intervenire sulla stampa il suo funzionario ma dovrebbe farlo dimettere, aggiungendo sul comunicato stampa che la prossima volta la Provincia farò meglio».
«Mi auguro che faranno meglio anche nei prossimi giorni perché – rivela Stasi – se non si possono raggiungere i gruppi elettrogeni per rifornirli di carburante prima o poi, saremo punto e d’accapo con l’emergenza e l’isolamento delle famiglie».

«Il Crati fa paura, questa Regione è assurda»

Tra i temi, anche il rischio idraulico e geologico: nei prossimi giorni sono previste abbondanti piogge. Anche in questo caso, il sindaco di Corigliano Rossano inizia a smantellare l’operato della Regione.
«La competenza dei corsi d’acqua non in capo ai comuni. Sono preoccupato dal comportamento del fiume più importante della Regione, che in piena è pericoloso. Eppure la sua messa in sicurezza, prevista nel 2020 con conclusione dei lavori nel 2021, viene riannunciata con toni trionfali nel 2025. Si tratta di milioni di euro fermi nei cassetti del commissario di Governo per il contrasto del dissesto idrogeologico che non riesce a spendere».

Per il sindaco di Corigliano Rossano, non sempre il comune riesce a mettere pezze. «Nelle fasi emergenziali spesso interviene il comune ma non sempre la natura garantisce il tempo d’intervento. Sono preoccupato dagli argini del Crati che noi continuiamo a monitorare. Se dovessero accadere altre esondazioni è probabile che non avremo il tempo di intervenire tempestivamente se non per avvisare la cittadinanza quando sarà troppo tardi. Per questo da molto tempo sto chiedendo che quelle risorse possano essere gestite dai sindaci che conoscono il loro territorio. Gli otto milioni stanziati per rifare gli argini del Crati dieci anni fa, ovviamente non basteranno nel 2025. Se prima se ne potevano ricostruire 500 metri, oggi se ne potranno rifare con la stesse risorse 200. Questa è una Regione assurda sotto il profilo della comunicazione politica».

«Salvini dovrebbe prendere a calci gli ad di Rfi e Trenitalia»

Quello sui lunedì e martedì neri delle ferrovie italiane e calabresi – si passa a temi più generali – poi, è un altro assist a Stasi, che da mesi ha imbracciato la sua battaglia sull’alta velocità.
«Il tema infrastrutturale – dice ancora il sindaco di Corigliano Rossano – è la cartina tornasole di come governo centrale e Regione stanno agendo nei confronti dei territori. Suonerà strano quel che dico perché sembra una difesa a Salvini, ma è paradossale che si metta in croce il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti quando, a mio avviso sono Rfi e Trenitalia a dover essere crocifisse. Piuttosto dovrebbe essere Matteo Salvini a prendere a calci gli amministratori delegati delle due società. E colpa del Ministro, piuttosto, se facciamo decidere a Rfi come e dove spendere i soldi: viviamo in una realtà capovolta».

«Infrastrutture, rappresentazione plastica di come la politica sta penalizzando la Calabria»

Stasi si spiega meglio, ma con gli effetti speciali. «Al contrario, ad intervenire e decidere deve essere la politica, Occhiuto e il governo però non lo fanno perché non hanno la benché minima aspirazione a sviluppare la Calabria. Al governo interessa collegare con l’alta velocità la Campania alla Sicilia, per il Ponte, noi siamo il problema in mezzo che non importa a nessuno».
«Prendete Rfi, in modo altrettanto trionfale annuncia di chiudere la linea ionica già chiusa da quattro mesi: è lecito chiedere cos’abbiano fatto? Questa è la rappresentazione plastica di come quella politica sta penalizzando la Calabria».

«Alta velocità? La fregatura è ormai nota»

E poi via con uno dei suoi “cavallo di battaglia”. «Vedete, il nodo di Tarsia dista da casa mia 40 minuti, ma è funzionale ad ammagliare i territori con l’unico progetto di alta velocità sostenibile, non serve a collegare Salerno e Messina. Gli amici di Reggio (il riferimento è al deputato Cannizzaro, ndr), non hanno compreso che i sette minuti risparmiati col progetto tirrenico sono il grimaldello per non realizzare l’alta velocità in Calabria. La fregatura è ormai nota e chi gestisce i fondi Pnrr ha ben capito come fare: sono stati spesi 35 milioni di euro per lo studio di fattibilità ed il progetto per percorso passante per Tarsia, che sarebbe stato cantierabile nei tempi previsti dal Pnrr. Instradare l’alta velocità sul Tirreno significa perdere tempo ulteriore, a tal punto da rendere il progetto non più cantierabile in tempo utile. Il risultato? Rfi cancella il nodo di Tarsia ed i fondi vengono trasferiti altrove: addio all’alta velocità».
Il primo cittadino ionico è convinto che solo lo snodo ferroviario centrale renda appetibile e concorrenziale l’alta velocità per i tre versanti, Tirreno, Ionio e hinterland cosentino, in un solo colpo, concentrando «un’utenza potenziale di mezzo milione di calabresi in un unico punto baricentrico. Occhiuto posta su Instagram ma non parla più, nemmeno di sanità, perché anche quella è un disastro».

«In Regione non conoscono la geografia»

«E cosa si fa, invece? Si pensa alla galleria Santomarco. Immaginiamo un qualunque cittadino ionico che vuole prendere una Freccia: un’ora, nel migliore dei casi, per raggiungere Paola. Nello stesso tempo in auto si è alle porte di Salerno per l’alta velocità, quella vera, ma siccome è già a metà strada, sempre sulla sua auto raggiungerà Roma in auto. Ciò significa negare diritti alla mobilità, negare lo sviluppo alla nostra regione».

Anche Flavio Stasi è convinto, come la deputata Vittoria Baldino, della necessità di aprire un tavolo tecnico. «Anche io lo sto chiedendo da mesi, ma coinvolgendo i territori, almeno si apre un dibattito. Purtroppo non sanno di cosa parlano e, come i dirigenti della Provincia di Cosenza, non conoscono la geografia. Pensate un po’, per fruire dell’alta velocità bisognerebbe andare a nord, poi a est sull’altro versante, quindi a sud, e poi a nord. Vi sembra normale?»

«Il modello sanitario stona con la realtà»

A proposito di comunicazione politica, Flavio Stasi punta Roberto Occhiuto anche sul delicatissimo tema sanitario, su cui il governatore – com’è noto – veste i panni del commissario.
«Si è pensato che la sanità sarebbe stata propaganda e non processo da governare. Sono convinto che in questi anni il servizio sanitario sia peggiorato. L’atto aziendale è una dichiarazione di intenti che stona con la realtà. I proclami si scornano coi pronto soccorso, con le ambulanze senza medico ed il dramma non è l’emigrazione sanitaria, ma la rinuncia alle cure. Il commissariamento? Magari ne uscissimo. Ma per i risultati raggiunti? Sono questi i modelli vincenti?».
«Prendiamo il caso accaduto a San Giovanni in Fiore – prosegue il sindaco –. Il problema è il modello. All’Asp c’è gente competente ma si sbaglia a importare modelli non validi per noi. L’ambulanza senza medico è un modello che può funzionare in Emilia Romagna o in Lombardia, regioni in cui in mezz’ora hai attraversato tre capoluoghi. Da noi, in mezz’ora non sei nemmeno uscito dal comune di Corigliano Rossano. Ecco che il modello è fallimentare».

«Azienda zero, il colpo di genio»

Riferendosi ancora a modelli da importare, Stasi cita Azienda Zero, «un altro colpo di genio della giunta regionale. Anche in questo caso importiamo un modello che può andar bene altrove, ma non qui. Qui è un disastro, quando invece, si dovrebbe pensare a potenziare i pronto soccorso, i punti di primo intervento, e non si può pretendere di ragionare sempre con la calcolatrice in mano. Perché un contenzioso legale per una vita spezzata è più sostenibile – si chiede Stasi – sotto il profilo etico, economico, penale?»

«Regionali, siamo in ritardo su temi e modelli, si coinvolgano i sindaci»

In chiusura di trasmissione, Pier Paolo Cambareri chiede lumi sul percorso che conduce alle elezioni regionali, tema già anticipato con Stasi nella stessa sede a fine ottobre scorso. Il sindaco dribbla e si smarca da quel «sono a disposizione», un po’ provocatore, un po’ frainteso allora, quando si è immaginato l’amministratore già concorrente di Occhiuto.

«Un dibattito c’è, come legittime sono le aspirazioni. Ma siamo in ritardo su temi e modelli da adottare. È quello che ho chiesto ai partiti del campo largo. I tantissimi sindaci che si rivedono nello schieramento di centrosinistra sono a disposizione per riempire di contenuti e proposte quel contenitore, ma devono essere discusse e cristallizzate. Se si continua a parlare di nomi, si arriverà in ritardo e si farà il gioco di Occhiuto».