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L’ingresso di Wanda Ferro in Consiglio regionale sembra essere in grado di dare una nuova spallata al già traballante scacchiere delle opposizione di centrodestra.
Alla prima la Ferro ha già chiesto la verità sulla legge elettorale e di fatto ha riaperto lo scontro con Ennio Morrone che ha sentito il dovere di giustificarsi per quanto avvenuto durante la precedente legislatura in cui ricopriva il ruolo di capogruppo di Forza Italia.
Ma la Ferro, iscrivendosi al Gruppo Misto, ufficialmente per rappresentare tutte le opposizioni, in realtà sembra aver preso le distanze anche dagli azzurri che, in questo momento, sono rappresentati da sole due unità: il capogruppo Nicolò e lo stesso Morrone che non è più nel partito. Il terzo componente, Nazzareno Salerno, è finito nei guai in seguito all’inchiesta Robin Hood e dovrebbe essere presto surrogato a Mario Magno, il quale è vicino alle posizioni politiche di Mimmo Tallini. Proprio quel Tallini che, subito dopo le regionali del 2014, decise di non iscriversi al gruppo di Forza Italia in aperta polemica con i colleghi e che siede nel Misto insieme alla Ferro e insieme a Fausto Orsomarso. Anche quest’ultimo, pur non prendendo mai la tessera di Forza Italia, è stato eletto nel partito di Berlusconi per poi finire al Misto e, adesso, abbracciare la causa di Giorgia Meloni, iscrivendosi a Fratelli d’Italia.
Un quadro assai composito, al quale va aggiunto il rapporto tormentato di Fi con il Nuovo Centrodestra, con il quale anche durante l’ultima seduta ci sono state scintille in vista del rinnovo dell’Ufficio di presidenza di palazzo Campanella. Attualmente il vicepresidente di minoranza è espresso da Ncd con Pino Gentile in seguito ad un inciucio con il centrosinistra, almeno nell’interpretazione del resto dell’opposizione e di Forza Italia in particolare.
A rendere ancora più instabile il quadro anche la battaglia giudiziaria in atto tra Gianluca Gallo e Giuseppe Graziano, anche quest’ultimo spesso su posizioni di ambiguità nei confronti del centrosinistra, che dovrebbe essere decisa a breve dalla Corte Costituzionale.
Il compito della Ferro di ridare unità e slancio alle opposizioni in Aula non sembra, insomma, essere dei più agevoli. E l’appuntamento con il rinnovo dell’Ufficio di presidenza, fissato per metà legislatura, potrebbe essere il primo reale banco di prova per il centrodestra calabrese.
Riccardo Tripepi