Il movimento di opposizione (Lbc): «Il territorio non può permettersi di avere il vuoto di due assessorati chiave come le Politiche Sociali e la Pubblica istruzione»
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A tre mesi dalle dimissioni degli assessori Gargano e Bambara a Lamezia la questione politica legata all’attesa delle nuove nomine in giunta, sta diventando ridondante. Le forze politiche che ruotano intorno al centrodestra come la Lega e FdI non fanno mistero del fatto che vedrebbero bene un rimpasto e un riequilibrio tra i partiti presenti in giunta. A partire evidentemente da quello del sindaco e dello stesso vicesindaco, cioè Forza Italia.
Il centrosinistra e in particolare il Movimento Lamezia Bene Comune, a maggior ragione, pone il problema con forza. «Può una grande città come Lamezia – si legge quindi nella nota del Movimento all’opposizione - continuare a permettersi di non avere figure ben definite alla guida di due assessorati chiave per la vita della città, come le politiche sociali e la cultura e pubblica istruzione?».
Lbc in sostanza attribuisce la responsabilità di questo vuoto istituzionale al sindaco Mascaro ed alla sua «operazione ricandidatura e di un centrodestra che a Lamezia non ha deciso cosa fare da grande. Ma non sono le guerre interne del centrodestra pro e contro a Mascaro a preoccuparci. Ci preoccupa – spiegano dal movimento di Rosario Piccioni e di Gianni Speranza - che a pagare, purtroppo è la città, il mondo del terzo settore, dell’associazionismo culturale che da oltre tre mesi non ha nessuna figura di riferimento».
In altri, termini per Lbc si tratterebbe di una giunta monca che non riuscirebbe a garantire le urgenze e neanche l’amministrazione ordinaria. Sarebbe quindi tenuta in piedi da operazioni di partito, il tutto «senza spiegare ai cittadini in maniera trasparente come stanno realmente le cose. Perché non viene completata la giunta? – questi gli interrogativi – E mai possibile che gli equilibrismi e le strategie, per arrivare a fine mandato e tentare fino alla fine la ricandidatura, per il sindaco Mascaro siano prioritarie rispetto alla correttezza verso la città che lo ha votato e che merita una giunta nel pieno delle sue funzioni?».
Detto questo la preoccupazione del Movimento è legata al rischio che la città venga privata di importanti interventi nel merito delle politiche sociali, come la casa di riposo S. Antonio, a rischio chiusura, l’integrazione scolastica e sociale dei bimbi Rom e di quelli affetti da disabilità.
«Non possiamo non riconoscere come tanto Giorgia Gargano quanto Teresa Bambara abbiano rappresentato figure qualificate con cui il mondo del terzo settore e dell’associazionismo culturale in questi anni hanno potuto dialogare e confrontarsi. Oggi solo il vuoto. Almeno per una volta – questa la richiesta - il sindaco Mascaro dimostri, non con le parole e la propaganda, di mettere al primo posto la città, metta da parte i tatticismi per la sopravvivenza politica e riporti la città in una condizione di normalità amministrativa».