Stenta a decollare il percorso unitario della coalizione per le amministrative del prossimo anno. I dem hanno incassato il primo no dal Movimento Bene Comune
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Stenta decisamente a decollare a Lamezia Terme un percorso unitario che dovrebbe trainare la coalizione del centrosinistra verso le amministrative del prossimo anno. Parte infatti male l'iniziativa del PD di Gennarino Masi segretario che avendo convocato un tavolo per questa sera ha già incassato il primo no dal Movimento Bene Comune, l'area politica di riferimento di Gianni Speranza. Ma cosa sta accadendo in realtà? Sembra ci sia stata una fuga in avanti da parte della segreteria del PD lametino rispetto ad un tavolo ben più articolato, quello della riunione provinciale delle forze progressiste convocato dal segretario Giampà nei giorni scorsi.
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Il Movimento Bene Comune di Rosario Piccioni non ci sta alla tattica di Masi «Errare è umano, ma perseverare è diabolico! Mentre come movimento siamo impegnati da tempo a dare il nostro contributo alla costruzione di un’alternativa di governo unitaria e credibile per questa città rispetto allo sfascio dell’amministrazione di centrodestra di Mascaro, il segretario del Pd di Lamezia continua in un atteggiamento inaccettabile». Il Movimento BC - ritiene insomma quella di Masi - «una condotta in aperta e netta contraddizione con il suo stesso partito che, a tutti i livelli, dal regionale al nazionale, sta portando avanti un’azione positiva di apertura e coinvolgimento di tutte le forze dell’area progressista che fa ben sperare per il futuro».
Insomma i rapporti tra i due gruppi si stanno inasprendo e non si intravede, almeno al momento la possibilità di risanare una frattura, probabilmente antica ma, acuita in questi giorni dal dato che Masi avrebbe risposto pubblicamente a due missive che invece per il gruppo di Piccioni sarebbero dovute rimanere riservate. «Avevamo espressamente chiesto fossero mantenute riservate, risponde accusando la principale e oggi unica – alla luce del voto delle provinciali - forza progressista di opposizione all’amministrazione Mascaro in consiglio comunale, distorcendo a suo uso e consumo il contenuto delle nostre lettere, spargendo zizzania anche tra le altre forze e movimenti. Tra l’altro, a confermare l’irresponsabilità dell’atteggiamento del segretario cittadino è il fatto che mentre le nostre lettere, a lui indirizzate, rimangono riservate perché non vogliamo assolutamente alimentare polemiche ma risolvere le questioni, le sue risposte misteriosamente le ritroviamo sulla stampa».
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Insomma lungi dal lavorare per un accordo eventuale oggi la situazione si trova in una fase di stallo rispetto al percorso avviato ormai a fine settembre. La domanda che ci si pone allora riguarda il metodo e la tattica che sta usando Masi in questa fase. Del resto se allarghiamo l'orizzonte a questo processo di unificazione ed allargamento non risulta pervenuta Amalia Bruni esponente del PD regionale insieme ad altri pezzi influenti del PD come Luigi Muraca. Per non parlare del M5S, di Italia Viva dell'area che fa capo a Calenda. Tutte forze di un certo peso che a Lamezia potrebbero contribuire a lavorare per rafforzare il centrosinistra. In ogni caso adesso la notizia è che che il gruppo che esprime la possibilità di candidature di un ex sindaco che ha già amministratore la città per dieci anni come è appunto Speranza oggi prende una chiara posizione. Quella di spostare il piano del confronto a livello provinciale con l'obiettivo «di costruire una proposta politica e amministrativa per la città e coinvolgere tutte le forze sane, aprendo una pagina nuova».
La frattura tra i due gruppi del resto si era acuita alle ultime elezioni provinciali «in cui anche noi - prosegue il Movimento di Piccioni- con grande entusiasmo abbiamo dato il nostro contributo per affrontare insieme al Partito Democratico e alle altre forze progressiste una battaglia difficilissima contro un centrodestra imperante. I toni, i contenuti, gli attacchi e le frecciatine del segretario del PD di Lamezia sono fuori dal tempo». Con queste motivazioni dunque non c'è stata la partecipazione al tavolo convocato da Masi mentre ci sarà quella alla riunione provinciale delle forze progressiste dove certamente sarà portata la discussione sulla vicenda lametina. «Siamo rimasti fermi - spiegano infine- oltre quattro mesi: possiamo tranquillamente attendere qualche giorno più. Siamo convinti, e per questo apprezziamo l'iniziativa a livello provinciale programmata per domani, che una città importante come Lamezia richieda una visione di ampio respiro e un’assunzione di responsabilità importante a livello sia provinciale che regionale».