“Questo è il momento più importante, quello delle osservazioni, siamo ad un passo dall’approvazione”. Giovanni Crocioni, il progettista bolognese che ha firmato il Psc lametino ormai diversi anni orsono, non ha perso l’ottimismo e la lucidità. Lo raggiungiamo nell’incontro con la commissione Urbanistica e il consiglio comunale. Un confronto per fare il punto, anche alla luce delle diverse revisioni normative che hanno fatto da ulteriore elemento di attrito su un iter bistrattato al limite del paradosso.

 

Una vicenda tormentata, prolissa e a volte stucchevole. Dal 2009, quando ebbe l’incarico di progettista, sono passati otto anni. Ma il Piano Strutturale Comunale di Lamezia Terme che porta la firma del progettista Giovanni Crocioni non ha ancora preso vita. Crocioni in realtà il suo progetto lo aveva consegnato già tempo addietro, ma quando, sotto l’amministrazione Speranza, venne il momento di approvarlo, il consiglio comunale gli affiancò anche un maxi emendamento che nei fatti lo stravolgeva, portando lo stesso Crocioni a lasciare l’incarico.

 

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Ora la ripresa dei rapporti e soprattutto dei lavori, non meno farraginosi . “Le criticità da superare sono tante - ammette il bolognese – forse quella più determinante è che sul piano si affacciano e fanno sentire diverse competenze concorrenti, ad esempio la Regione, la pianificazione sovraordinata e i piani territoriali, e tutte incidono sul Psc”.

 

Intanto, il documento ha superato lo scoglio della giunta. Questo è il momento delle osservazioni, la maggior parte delle quali avanzate da privati. Nel dettaglio, su 180, 60 riguardano il territorio urbanizzato, 30 l’impostazione generale e 90 interessi specifici dei singoli.Ma a rendere questo iter un percorso ad ostacoli sono anche i ripetuti cambiamenti di normativa. Un problema non solo lametino o calabrese ma nazionale.

 

Tiziana Bagnato