Sembra non avere fine la querelle sulla vicenda di Carmelo Furci che ha coinvolto i due candidati a sindaco di Lamezia, Paolo Mascaro e Ruggero Pegna. Dopo le accuse di Pegna che denunciava la presenza di Furci (arrestato due giorni dopo per usura) ai seggi lo scorso 10 novembre e la presunta pressione di questo per favorire Giancarlo Nicotera, ex consigliere comunale e candidato con Paolo Mascaro, era arrivata la querela dello stesso Mascaro al rivale.

 

Oggi un nuovo tassello, rappresentato da un comunicato del promoter: «Ieri mattina – scrive Pegna - ho incontrato il dottore Morelli e il commissario Carito presso il Commissariato di Lamezia, nell’ambito dell’indagine relativa alla presenza del signor Furci al seggio 17. Entrambi mi hanno confermato che è in corso la relativa indagine che prevede la convocazione in commissariato di tutti i testimoni presenti nei seggi della Scuola Manzoni, dei giornalisti a conoscenza della notizia, ecc. Entrambi hanno confermato che non è stato mai diramato alcun comunicato né dal Commissariato né dalla Questura, in quanto le indagini sono in corso e sono secretate. Pertanto, i comunicati pubblicati da alcune testate che lasciano intendere dichiarazioni ufficiali della polizia di stato sono privi di fondamento, in quanto tratti da un pezzo scritto da una collaboratrice di un’agenzia di stampa. In tale pezzo si parla dell’inesistenza di incidenti nei seggi al termine delle indagini effettuate dalla polizia, modificando la sostanza di questa vicenda (chissà a quale scopo). Il sottoscritto, infatti, non ha mai parlato di incidenti e disordini, come ben si vede nella registrazione televisiva in possesso della polizia, ma della presenza di questa figura nelle sezioni della Manzoni e in particolare al seggio 17, per coincidenza seggio elettorale dell’avvocato Nicotera di cui è cliente. A confermare l’episodio e a parlare di discussione tra il Furci e il presidente del seggio nella trasmissione, non è stato il sottoscritto ma un noto e affermato giornalista. Nell’articolo costruito come se fosse un comunicato della questura, in realtà mai esistito come mi hanno autorizzato a comunicare gli stessi vertici del commissariato, si lascia intendere che la polizia avesse completato le indagini e accertato l’inesistenza del soggetto presso il seggio n. 17; fatto inveritiero, essendo lo stesso presente fino a tarda notte e, come detto, è ancora in corso la raccolta delle testimonianze dei numerosi presenti».

 

Pegna ha aggiunto che «il sottoscritto, peraltro, ha parlato di questo episodio a precisa domanda sui compiti della politica per allontanare ogni possibile infiltrazione perché, come ben si comprende, la presenza di questo soggetto durante le operazioni elettorali è gravissima, trattandosi peraltro di un Comune sciolto per mafia, indipendentemente se fosse rappresentante di lista; anzi, ancora più grave se non avesse avuto un tale ruolo. All’avvocato Nicotera, che peraltro ha confermato in un’intervista televisiva quanto da me affermato, cioè che il Furci fosse in questi seggi, porgo la mia solidarietà per essere stato, suo malgrado e a sua insaputa, come accade spesso, oggetto di campagna e interesse elettorale proprio nel suo seggio da parte del suo cliente. All’onorevole Tassone, che è intervenuto nella questione a difesa del suo rappresentante di partito, esprimo la stessa solidarietà, con un pizzico di disappunto visto che, per la grande esperienza che ha, si è limitato a guardare il dito e non la luna. L’episodio, infatti, è molto grave e potrebbe, purtroppo, già essere l’inizio di una nuova disavventura per questa Città».