C’è aria di nuovi cambiamenti a via Perugini. Dopo l’arrivo della commissione d’accesso, gli avvisi di garanzia consegnati al consigliere comunale Pasqualino Ruberto e al vice presidente del consiglio Giuseppe Paladino e l’autosospensione della consigliera Marialucia Raso finita sotto la lente di ingrandimento della Prefettura, il sindaco Mascaro non sarebbe disposto a sopportare oltre.


Ecco perché, oltre alle defezioni spontanee in giunta (gli assessori Massimiliano Carnovale e Angelo Bilotta) insistenti rumors provenienti dai corridoi di palazzo, vogliono che il sindaco stia spingendo affinché l’assessore Graziella Astorino lasci il governo cittadino e il corposo bouquet di deleghe che gestisce in questo momento.

Nulla da ridire sul piano operativo. La colpa dell’assessore sarebbe quella di essere sorella di Angelina Astorino, la responsabile del centro per l’impiego di Lamezia indagata nell’ambito dell’inchiesta Eumenidi. Secondo l’impianto accusatorio, l’Astorino, a cui ieri è stata revocata la sospensione dall’incarico, era il punto di riferimento per i big della Sacal. Coloro che ricevevano dal versante per lo più politico le segnalazioni su cui far entrare nel programma ‘Garanzia Giovani”.“Preghiere’ che poi, tramite l’ufficio del personale, venivano rivolte proprio all’Astorino. 

 

Altro importante peso per Mascaro è diventata Marialucia Raso. La consigliera è la compagna di Alessandro Gualtieri, attualmente in carcere perché accusato nell’ambito dell’inchiesta Crisalide di detenzione di droga ai fini di spaccio e associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. La consigliera avrebbe dovuto rassegnare le dimissioni lunedì mattina. Ma così non è stato. Anche il suo gruppo in consiglio, Lamezia Unita, in una nota stampa spiegava di avere premuto, senza successo, per convincerla dell’opportunità di lasciare l’incarico, mentre esponenti della Prefettura chiedevano come mai fosse stato concessa l’opportunità dell’autosospensione, visto che questa nel Tuel non è contemplata.


In realtà, spiegò Mascaro proprio a LaCNews24, l’autosospensione non era stata accolta perché nemmeno comunicata. Da qui l’out out dato da un sindaco amareggiato e deluso: o continuare ad assentarsi fino al superamento dei limiti dati dalla legge con conseguente decadenza dal ruolo o le dimissioni.


“Nella mia maggioranza non la voglio” aveva detto Mascaro. Sembrava che la Raso si fosse convinta ad uscire da questa situazione poco chiara, ma al momento pare ci abbia ripensato.


Tiziana Bagnato