Dopo la sentenza del Tar il sindaco lascia la fascia e fa spazio al neo commissario straordinario: «Attenderò di poter riassumere la carica che mi è stata assegnata dai cittadini»
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«Tornerò a fare quello che ho fatto nei due anni in cui sono stato mandato via. Continuerò a seguire con grandissima attenzione tutto ciò che accade nel Palazzo di Città, continuerò ad interessarmi di ogni problematica che si stava portando avanti e sarò tra la gente per la città e attenderò di poter riprendere quel posto che non è il “mio” posto, ma è il posto che mi è stato assegnato dalla volontà popolare». Così Paolo Mascaro nel giorno in cui lascia per l’ennesima volta via Perugini.
Il neo commissario straordinario Giuseppe Priolo è arrivato a Palazzo Maddamme a cinque giorni dalla decisione con il quale il Tar della Calabria, accogliendo i ricorsi di due ex candidati a sindaco, ha disposto il rinnovo delle operazioni di voto in quattro sezioni. Le urne si dovranno riaprire entro sessanta giorni, e iniziano per Lamezia sessanta giorni di commissariamento che si spera siano più costruttivi degli ultimi due anni, quelli legati al terzo scioglimento per presunte infiltrazioni mafiose della città, che azzerarono attività culturali e sociali e causarono un’impennata di proteste, sit-in e manifestazioni.
La decisone del Tar
Sulla decisione del Tar, che Mascaro non ha intenzione di impugnare, l’avvocato sottolinea che quanto evidenziato «riguarda il 3 per cento del corpo elettorale e che è una decisione che non modificherà gli scenari. Dalla lettura che io ho fatto della sentenza – prosegue - mi sembrano dei marchiani errori che sono stati commessi da parte di chi presiedeva i seggi elettorali, ma non è stato individuato alcun broglio elettorale a favore di chicchessia. Comunque io ho doverosamente rispettato la sentenza del Tar e attendo quelle che sono le decisioni ulteriori e attendo, soprattutto, tra 60 giorni di tornare a pieno titolo nella mia stanza».
Il sindaco ribadisce poi di non volere “andare in vacanza” ma che con la giunta continuerà a lavorare. «Quella del Tar – ha affermato - è l’ennesima verifica della genuinità del voto e riguarda il 3% del corpo elettorale. Questo significa che il 97% ha legittimamente votato e ha scelto 24 consiglieri comunali e quel sindaco che a sua volta ha scelto i sette assessori. Di conseguenza non viene meno una legittimazione sostanziale alla guida della città perché quello è ad oggi viene certificato è la legittimità del voto per il 97% del corpo elettorale».
L'attesa della sentenza sull'incandidabilità
C’è poi un altro fardello sulle spalle dell’avvocato che già più volte ha dovuto lasciare via Perugini: quello dell’incandidabilità. In questi giorni si attende la sentenza della Cassazione sul ricorso presentato dalla Procura dopo che in primo e secondo grado Mascaro era stato considerato candidabile. Impossibile allora non chiedergli se, con il senno di quanto accaduto in questi anni, si ricandiderebbe, ma il sindaco decaduto non ha dubbi: «Mi ricandiderei miliardi di volte perché, nonostante credo oramai di poter essere inserito nella storia di quello non c'è cosa più bella e più gratificante che indossare la fascia tricolore della città che si ama».