L’ex consigliere comunale fa un’analisi a tutto tondo degli ultimi mesi e del progressivo depauperamento che sta vivendo la città della Piana
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«Leggere che la Camera di Commercio e la Provincia di Catanzaro vogliono abbandonare la Lamezia Europa S.p.A. e il Consorzio Regionale per le Attività Produttive amareggia profondamente ed appare il risultato di una scelta della Regione Calabria priva di respiro e reiteratamente volta ad ingessare gli enti».
Così l’ex consigliere comunale Luigi Muraca che ricorda di avere «denunciato nel maggio scorso che era inaccettabile la strategia della Regione di mantenere per anni ai vertici del Corap e della Lamezia Europa dirigenti regionali (nel Corap con il ruolo commissariale, nella Lamezia Europa alla presidenza), i quali, causa il sovrapporsi di responsabilità, interpretavano il ruolo in termini inevitabilmente dopolavoristici».
«Solo da qualche settimana – scrive Muraca -la Lamezia Europa ha un nuovo presidente, al quale spetta il faticoso compito di conoscere e poi avviare il precorso di risanamento economico e di crescita alla fine della legislatura regionale. Intanto, inesorabilmente, gli amministratori degli enti soci, dal Presidente della Provincia Abramo al Presidente della Camera di Commercio Rossi, in assenza di un piano industriale, che è un atto di indirizzo politico (non burocratico), vorrebbero desistere dal partecipare all’attività sociale e consortile e sarebbe davvero un peccato, in quanto si arenerebbero ulteriormente le prospettive di sviluppo del territorio lametino».
«Il depauperamento dell’esistente – incalza- sarebbe un colpo di maglio insuperabile per il debole tessuto socio-economico della città della Piana e per il possibile sfruttamento delle sue risorse territoriali».
«I prezzi più onerosi allo scioglimento per mafia a Lamezia lo stanno pagando le persone perbene, non le associazioni criminali. Tra i dirigenti sportivi e gli operatori culturali, che unitamente ai cittadini sono privati del diritto di utilizzare il Palazzetto dello Sport ed il Teatro Grandinetti, vi sono vittime della mafia ed è paradossale - commenta Muraca - che il danno ricada proprio su di loro. Ciò che sorprende non è l’esistenza dei problemi (altrimenti non si eleggerebbero o nominerebbero gli amministratori) ma il senso di una irresolubilità perenne».
«In questo momento il massimo dell’interesse per la comunità lametina dimostrato dalla Regione è un sostegno ai fini di una parziale sburocratizzazione del Comune, nulla che abbia l’ambizione di dare prestigio e decoro alla città che rappresenta un nodo infrastrutturale insostituibile in Calabria, nulla di comparabile ai cospicui interventi di cui hanno beneficiato altre città. Anche la recente visita del Ministro Toninelli ha confermato questa desolante tendenza; non è emerso il colpo di reni, un minimo di ambizione che potesse spingere il titolare del Dicastero dei Trasporti a valutare per l’Aeroporto di Lamezia il ruolo di “gate intercontinentale».