Determinato e risoluto. Il sindaco di Lamezia Terme Paolo Mascaro ha iniziato da questa mattina lo sciopero della fame. Una forma estrema di protesta dopo che a nulla è valso avere chiesto sin dall’insediamento della commissione di accesso di essere ascoltato, certo di potere contribuire a diradare eventuali ombre. Anche perché la dead line si avvicina. Indiscrezioni vogliono che la proposta di scioglimento del Comune di Lamezia Terme arrivi in Consiglio dei Ministri già questo mercoledì o al più tardi venerdì. Insomma, il tempo stringe, le ombre stentano a diradarsi e il terzo commissariamento sembra sempre più vicino.


Tre in tutto le memorie difensive consegnate dal primo cittadino, innumerevoli gli appelli ad essere convocato, prima dalla commissione di accesso ora dal ministro dell’Interno. Appelli sempre caduti nel vuoto. Eppure per Mascaro, una sua audizione potrebbe contribuire non poco ad evitare uno scioglimento.

 

 

«Continuerò lo sciopero, assumendo solo liquidi – ha spiegato il sindaco a LaC News24 – fino a quando non avrò la possibilità di potere essere ascoltato e dare spiegazioni sui punti che potessero essere di allarme per la commissione, per il ministro o il consiglio dei ministri. Un’attività di indagine ispettiva – ha aggiunto – ha l’obbligo di essere il più possibile completa e nulla può fare più completezza che la parola di chi guida democraticamente una comunità». Il sindaco è seguito nel suo percorso di protesta dal direttore generale dell’Asp Giuseppe Perri e già da domani inizierà ad effettuare regolari controlli per evitare rischi per la salute.


Intanto, sui social gran parte della città, colpita da questo gesto estremo, si schiera dalla sua parte con messaggi di vicinanza ma anche inviti a desistere dal suo intento.


Tiziana Bagnato