All'orizzonte le possibili candidature di Speranza, Masi e Lo Moro. Intanto il tavolo convocato dal segretario cittadino viene disertato dalle forze di centrosinistra mentre a livello provinciale si lavora per ricomporre anni di diatribe interne
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Prosegue a Lamezia Terme il percorso interno al centro sinistra con l'occhio puntato alle amministrative del prossimo anno. Prosegue ma non senza inciampi visto che la discussione sembra si sia spostata, almeno al momento, al livello provinciale della segreteria del Pd di Catanzaro probabilmente perché a Lamezia la situazione è un po', per così dire ingarbugliata. Per capire meglio occorre fare riferimento ai due tavoli che erano stati convocati la scorsa settimana. Quello convocato dal segretario cittadino Gennarino Masi a Lamezia che è stato disertato non solo dal Movimento Lbc ma anche da Sinistra Italiana, dal M5s e da altre sensibilità cittadine del Pd. E poi c'è stato l'altro tavolo, che si è svolto al margine dell'assemblea provinciale convocata dal segretario Domenico Giampa, sindaco di San Pietro a Maida.
A questa riunione i partiti pare ci siano stati. Sembra ci fosse Franco Talarico del coordinamento provinciale di Sinistra Italiana, Luigi Stranieri del M5s, il gruppo di Calenda e Italia Viva. E che cosa è stato deciso? Sostanzialmente sarebbe stato accordato il criterio in base al quale alle prossime riunioni lametine debbano partecipare i partiti con valenza nazionale e i movimenti e gruppi presenti in Consiglio comunale. Nella fattispecie quindi Lbc e la Nuova Era, la formazione che fa capo a Guarascio. Lbc la settimana scorsa, lo ricordiamo, aveva diffuso una nota motivando la decisione di non partecipare ad alcun tavoli lametini se la discussione che si sta cercando di fare partire, non fosse sostanzialmente coordinata dal livello provinciale del Pd. E così sembra si stia dirigendo il confronto, in altre parole, a livello provinciale, si sta cercando di districare i lacci formati dai veti incrociati e, probabilmente, incrostati da anni di diatribe interne e periferiche, che, comprendono però, e coinvolgono l'intero assetto del centrosinistra. All'orizzonte di tutto ciò ci sarebbero le possibili candidature di Gianni Speranza, dello stesso Gennarino Masi, senza tralasciare la possibilità di un ritorno di Doris Lo Moro.
Ma se la discussione non si apre senza preclusioni e senza veti sarà molto difficile arrivare unitariamente all'appuntamento del prossimo anno. Per rimanere alla cronaca di questi giorni dunque sembra essere destinato a saltare anche l'appuntamento del prossimo 19 febbraio fissato da Masi sulle questioni ambientali ma che di fatto dovrebbe essere un ulteriore momento di confronto cittadino. Il Pd a Lamezia quindi deve fare i conti con se stesso e, anche, probabilmente con il nuovo tesseramento chiuso il 31 gennaio.
Ci potrebbero infatti essere nuovi assetti e nuovi equilibri se è vero che tra pochi giorni saranno resi noti i nomi delle donne e degli uomini che si sono tesserati. Sembra ci siano tra di essi infatti sensibilità vicine a Speranza, la stessa Amalia Bruni consigliera regionale del Pd, per quanto sia dato sapere, al momento mai invitata al tavolo lametino del centrosinistra come del resto neanche Luigino Muraca della segreteria regionale del Pd. Naturalmente il tutto espresso con il condizionale e soggetti a variazioni dell'ultima ora.