Nessuna indicazione di voto. Eugenio Guarascio, il candidato del Partito Democratico rimasto fuori dal ballottaggio di domenica prossima insieme a Zizza, Cristiano e Piccioni è chiaro. L’imprenditore non indirizzerà su nessuno il suo quasi 19 per cento di preferenze.

 

Lo scambio di vedute tra Ruggero Pegna e Paolo Mascaro, i due candidati in lizza, successivo alle urne del 10 novembre avrebbe secondo Guarascio «stigmatizzato una contesa davvero fuorviante rispetto ai temi del rilancio della città». Ma non solo. Guarascio e il suo gruppo chiedono che « i candidati a sindaco approdati al ballottaggio dichiarino pubblicamente di assumere su se stessi la responsabilità della scelta dei loro candidati e che, per l’interesse che dichiarano di avere per Lamezia, saranno pronti a fare un passo indietro e a dimettersi dal loro ruolo qualora dovessero emergere in futuro atti e circostanze non lecite a seguito di indagini di magistratura e forze dell’ordine. Riteniamo che la città - conclude Guarascio - debba essere preservata da ulteriori provvedimenti punitivi. Per noi in questa fase diventano fondamentali atti e comportamenti».

 

«Un dibattito, oltremodo, preoccupante – commenta il presidente del Cosenza Calcio - anche in relazione ad alcuni aspetti di natura diversa dai normali canoni di una competizione elettorale. Al contrario, la nostra campagna elettore è stata incentrata sul cambiamento e rinnovamento rispetto alle vecchie liturgie della politica e su tutta una serie di proposte progettuali in grado di dare nuovo slancio alla rinascita della città partendo da un elemento ineludibile: il rispetto dei principi basilari della legalità. Legalità coniugata al plurale. Nella demarcazione netta annunciata e praticata di contrasto ad ogni forma di illegalità. Tutte caratteristiche che si sono chiaramente rispecchiate nella composizione delle nostre liste elettorali».

 


«Questa città - aggiunge - è costituita da una comunità operosa, ha grandi risorse ed enormi potenzialità ancora inespresse ma, al tempo stesso, è pesantemente soggetta all’interesse di forze che vogliono trarne criminale profitto anche al punto di provare ad infiltrarsi nella stessa amministrazione comunale. E’ già successo in passato, come testimoniano i tre provvedimenti di scioglimento del Consiglio comunale. Il rischio, però, è sempre attuale e concreto. In virtù di questo ragionamento, le notizie apprese dagli organi di informazione in questi ultimi giorni, ci lasciano sgomenti».

 


«Così come – incalza Guarascio - restiamo interdetti dallo “scontro” che i due candidati a sindaco giunti al ballottaggio hanno ripetutamente e pubblicamente avuto circa la presenza nelle loro rispettive liste di candidati sui quali potrebbero emergere ombre e dubbi. Accuse reiterate e reciproche. Uno “spettacolo” davvero penoso tra chi accusava l’altro di essere circondato da alleati scomodi e pericolosi. Le illazioni, le voci, le foto, i carteggi hanno contornato questi ultimi giorni in un crescendo che ha tramutato questa campagna elettorale in un terreno di scontro che va al di là della normale “dialettica democratica” e che mira ad impossessarsi della cosa pubblica».

 


«Noi non sappiamo se tutto il materiale che circola, in queste ore, corrisponda a circostanze vere, ma siamo certi che le competenti autorità di Polizia, alle quali va il sentito ringraziamento per l’attività svolta nella tornata elettorale, hanno e stanno continuando ad effettuare tutte le verifiche necessarie. Temiamo – ammette - di aver assistito solo al primo tempo di una pellicola il cui finale potrebbe essere già scritto. Per questi motivi non ci sentiamo di fare alcun invito ai nostri elettori, fermo restando la libertà di ognuno di esprimere le proprie opinioni, secondo coscienza».