«In attesa che il ministero dell'Interno valuti gli elementi, serissimi, sulla base dei quali nelle settimane scorse ho chiesto la sostituzione dei commissari del Comune di Lamezia Terme, la commissione municipale in carica ha due sole opzioni, se vuole rimediare alle profonde e ingiustificabili carenze amministrative del momento: la richiesta alla Prefettura di dirigenti aggiuntivi o il cambiamento di funzioni organizzative nell'ambito del personale disponibile».


Il deputato Cinque Stelle Giuseppe D’Ippolito non indietreggia di un centimetro in merito alla gestione commissariale del comune di Lamezia Terme.

 

Dopo avere segnalato diversi aspetti al Viminale ora il pentastellato entra a gamba tesa nella bocciatura, proprio da parte del Ministero dell'Interno, del piano degli attuali commissari relativo al fabbisogno di personale.

 

«Tale fatto - afferma - è gravissimo, perché conseguente alla presentazione del bilancio consuntivo dell'ente oltre i termini previsti. La sanzione corrispondente è, infatti, l'impossibilità di procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo, con qualsivoglia tipologia contrattuale. Ciò significa che la commissione municipale in carica ha una grave responsabilità».

 

«Ciononostante – rimarca il deputato 5stelle – la stessa commissione continua a non provvedere, ignorando che sono in aspettativa due dei tre dirigenti in organico, peraltro già segnalati nella relazione sullo scioglimento per infiltrazioni. Pertanto è indispensabile e improrogabile assicurarne altri al Comune di Lamezia Terme, che sta vivendo una fase sconosciuta alla sua storia, priva di democrazia e segnata da un'imperdonabile sufficienza della terna commissariale proposta dall'allora ministro Marco Minniti, la quale doveva conoscere le riferite conseguenze della presentazione tardiva del bilancio consuntivo».


«Oggi stesso – conclude D'Ippolito – chiederò al nuovo ministro un incontro urgente, per ribadire che la situazione amministrativa del Comune di Lamezia Terme è diventata insostenibile a causa del comportamento degli attuali commissari».